Cavo sull'autostrada a Turate
I tecnici: "Evento straordinario"

Notevoli i danni per le ditte vicine, il campo magnetico ha mandato in tilt computer ed impianti elettrici. La Bonelli, che si occupa della distribuzione dei noti fumetti, potrebbe non riaprire dopo le ferie: "Vedremo se saremo in grado di farcela" fa sapere l'addetto alla sicurezza Giorgio Alberighi

TURATE È stato una sorta di violentissimo fulmine, con tanto di scoppio, caduto però a ciel sereno. Tanto improvviso quanto inspiegabile anche secondo i tecnici della società Terna, l'azienda che gestisce i collegamenti dell'alta tensione. Un evento più unico che raro tanto che per gli esperti.
Eppure è successo. Mercoledì sera, il cavo, della lunghezza di circa trecento metri, sganciatosi da una strada parallela all'A9, nella zona industriale turatese, è finito su entrambe le corsie dell'Autostrada dei laghi, che è stata chiusa per due ore al traffico automobilistico.
«L'incidente è avvenuto alle 19.53 e 18 secondi - spiega Alessandro Trebbi , responsabile dell'area operativa trasmissione  Milano della società Terna - ed ha riguardato la linea Cislago - Dalmine dalla quale passano 220 chilovolt, è possibile che dopo essersi sganciato il cavo abbia scaricato elettricità a terra, ma subito dopo non vi passava più l'energia elettrica. Situazioni di questo genere rappresentano assolutamente dei casi più unici che rari, che equivalgono alla probabilità che vi sia un fulmine. Sugli oltre sessantatremila chilometri di linea, su tutto il territorio nazionale, ci sono stati veramente pochissimi problemi simili a quello di Turate».
Sono in corso gli accertamenti per far luce sull'accaduto: «Stiamo ancora verificando le possibile cause, riteniamo comunque che all'origine di tutto possa esserci stato il surriscaldamento di una parte del conduttore, che poi ha provocato quello che, in gergo tecnico, si chiama punto caldo - prosegue Trebbi - la linea in questione risale agli anni Cinquanta, su quelle vicine sono state realizzate alcune varianti tecniche varianti tra il 2010 e quest'anno, ma lì non era stato assolutamente toccato niente e nulla poteva far pensare che potesse accadere una cosa del genere».
Notevoli i danni per le ditte vicine, dove la scarica elettrica ed il campo magnetico che ne è derivato  ha mandato in tilt computer ed impianti elettrici.
«Adesso vedrò cosa fare - spiega Francesco Guerra proprietario dell'immobile dove si trova la ditta Lomazzo spedizioni - l'impianto elettrico è fuori uso, i telefoni non vanno ed i computer fuori uso, di conseguenza l'azienda che vi ha sede non può in questo momento lavorare».
Avrebbe dovuto riaprire tra lunedì e martedì prossimo la Bonelli, che si occupa della produzione e della distribuzione dei più noti fumetti italiani tra cui Tex Willer: «Vedremo se saremo in grado di farcela - fa sapere Giorgio Alberighi, responsabile della sicurezza per la società - abbiamo grossi problemi sia all'impianto idraulico che a quello elettrico, i telefoni e la rete informatica non vanno più».

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