Non solo lacrime e sangue
Accordo raggiunto alla Ratti

La parola d'ordine è contenere i costi, garantendo efficienza e velocità. L'intesa raggiunta con i sindacati, molto innovativa per il distretto, permette di recuperare la flessibilità necessaria ad affrontare l'altalenante andamento del mercato, più che mai discontinuo a causa delle persistenti tensioni economiche

GUANZATE - La parola d'ordine è contenere i costi, garantendo efficienza e velocità. L'intesa raggiunta con i sindacati, molto innovativa per il distretto, permette di recuperare la flessibilità necessaria ad affrontare l'altalenante andamento del mercato, più che mai discontinuo a causa delle persistenti tensioni economiche». Così Luca Vignaga, direttore risorse umane Marzotto, commenta l'accordo appena siglato con i sindacati, che ha soddisfatto  entrambe le parti. Risultato finale di un serrato confronto e di settimane di trattative, un modello rivoluzionario che, all'interno del monte ore annuale di flessibilità (96 il tetto massimo previsto dal contratto nazionale firmato la scorsa primavera) prevede l'individuazione di un pacchetto di ore (una quarantina) che l'azienda potrà gestire con un breve preavviso al lavoratore. Questa modulazione permetterà di ottimizzare risorse e parco macchine, nell'area stampa e tessitura, al fine di offrire risposte in tempi brevi con picchi di lavoro a cui oggi fanno seguito improvvisi cali, una dinamica schizofrenica accentuata dal crescente orientamento del made in Como verso le catene fast fashion.  Tant'è vero che anche la Ratti, da sempre posizionata nella nicchia del lusso, ha deciso di aprire una divisione dedicata a questo segmento, l'unico in crescita nell'annus horribilis 2009. «Questo patto segna una svolta nelle relazioni sindacali - sottolinea il manager - Una grande apertura verso un passaggio fondamentale nella riorganizzazione delle attività del gruppo, un tassello del complesso piano messo a punto da Marzotto per rendere la struttura di Guanzate sostenibile». Vignaga conferma che la riforma organizzativa procederà nel 2011 con altre operazioni, a cominciare dagli annunciati 65 esuberi nell'area commerciale, creativa e amministrativa. La buona notizia è che i tagli saranno compensati con notevoli investimenti  nella formazione e inserimenti in aree strategiche. «A giorni entreranno a far parte della squadra quindici giovani ingegneri, tre saranno destinati alla Ratti - rivela - concentreremo tutti i  nostri sforzi per preparare i nuovi quadri. In quest'ottica, inizierà presso la Fondazione Ratti un corso rivolto ai nostri disegnatori sul cambiamento di gusti e tendenze».
L'impegno del gruppo laniero è quindi finalizzato alla creazione di un management forte e pronto al rilancio. Sventato il pericolo di trasferimento della produzione negli stabilimenti veneti o  delocalizzazioni all'estero. «La Ratti è un bene del distretto - ribadisce il manager - resta e resterà a Guanzate, anello di una catena di competenze uniche al mondo nella lavorazione della seta».
Alla domanda se gli ultimi scenari internazionali geleranno la ripresa, Vignaga sposta le preoccupazioni sul continuo rialzo delle materie prime. «I costi sono schizzati alle stelle e incrociano fenomeni di speculazione che ci vedono impotenti. Per recuperare redditività dovremo diventare ancora più bravi, aumentando la produttività».
Serena Brivio

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