Como, Ca' d'Industria
Indagato il presidente

Domenico Pellegrino è formalmente indagato per l'appalto costato mezzo milione di euro all'anno in più alle casse della fondazione

COMO Il presidente uscente di Ca' d'Industria, Domenico Pellegrino, è formalmente indagato per l'appalto costato mezzo milione di euro all'anno in più alle casse della fondazione.
Un provvedimento che era nell'aria da metà giugno, ovvero da quando gli uomini del nucleo di polizia tributaria avevano sequestrato nuova documentazione negli uffici della direzione di via Brambilla. Allora a Pellegrino, al segretario generale della Fondazione Ca' d'Industria, Franco Molteni, e al responsabile amministrativo Marco Bossi, la procura aveva notificato l'invito a nominare un legale, pur senza aver indagato formalmente nessuno. A quasi due mesi di distanza da quell'atto, ora, le carte in tavola sono cambiate. Anche perché Domenico Pellegrino, agli inizi di luglio (ma la notizia è rimasta coperta da una fitta coltre di silenzio) si è presentato in procura in compagnia dei suoi legali per essere interrogato dai pubblici ministeri che indagano sull'esternalizzazione del servizio mensa della casa di riposo dei comaschi, ovvero Mariano Fadda e Simone Pizzotti.
Riserbo totale, ovviamente, sul contenuto del lunghissimo interrogatorio, avvenuto alla presenza dei difensori fiorentini di Pellegrino, ovvero il professor Pier Francesco Lotito (lo stesso a cui la Ca' d'Industria aveva chiesto un parere legale sull'appalto mense) e l'avvocato Vincenzo Montano.

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