Eupilio, la notifica ritardata
fa slittare il processo a Crivaro

Il presunto esponente della 'ndrangheta residente nell'Erbese deve rispondere di accuse gravissime, a partire da quella di associazione mafiosa

EUPILIO - Una notifica che ha tardato ad arrivare a destinazione fa slittare l'udienza preliminare a carico di Francesco Crivaro, 49 anni di Eupilio, accusato di «aver fatto parte, con altre persone, dell'associazione mafiosa denominata 'ndrangheta». E, più precisamente, per essere stato secondo l'accusa un esponente di punta della locale di Erba della malavita calabrese.

L'udienza a carico di Crivaro, difeso dall'avvocato piemontese Stefano Idem, era fissata per ieri mattina a Milano, ma è slittata di un paio di settimane per colpa di un difetto di notifica. Il presunto esponente della 'ndrangheta in quel dell'Erbese deve rispondere di accuse gravissime, a partire da quella di associazione mafiosa. Secondo gli uomini della Dda Crivaro, accusato di aver girato armato con un arma dotata di silenziatore, avrebbe dato la disponibilità del proprio locale Coconut per organizzare summit di 'ndrangheta. E a Erba avrebbe dato - nella primavera 2009 - ospitalità anche a due latitanti, Paolo Lentini e Antonio Morelli, ricercati dalla magistratura di Catanzaro.

Ma è il capitolo relativo all'usura quello che - oltre alla contestazione di aver fatto parte della 'ndrangheta - pesa maggiormente sull'atto di accusa.
Due gli episodi contenuti nell'ordinanza di custodia cautelare dell'operazione Infinito, costata l'arresto all'imprenditore originario di Catanzaro. L'aver preteso la restituzione di quasi 40mila euro a fronte di un prestito di 30mila a favore di un ristoratore e il pagamento di quasi 170mila euro in cambio di un prestito di 70mila da parte di una seconda vittima che - secondo l'accusa Crivaro avrebbe minacciato «di mandarlo all'ospedale, di massacrarlo, di violentargli la moglie» qualora non avesse pagato.
Capi d'accusa dei quali si discuterà in aula, in udienza preliminare, il 7 marzo prossimo.

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