Attirata con l'inganno
Poi lo stupro in cantina

La diciannovenne comasca è caduta in una trappola tesa da un ragazzo di cui si fidava e che l'ha violentata con due complici

COMO - È stata attirata nello scantinato con l'inganno, la giovane vittima di una brutale aggressione sessuale la scorsa settimana in centro città. Una trappola tesa da una persone di cui lei, evidentemente, si fidava.
Continua la caccia ai responsabili della violenza ai danni di una ragazza comasca di 19 anni. Tre uomini, probabilmente tutti giovani, che secondo il racconto della vittima hanno abusato di lei all'interno di una cantina in un palazzo di via Italia Libera.
La diciannovenne, dopo essere stata abbordata nella zona di viale Cattaneo dal giovane che poi l'ha trascinata con l'inganno all'interno di un cencioso locale di due metri per quattro, ha trovato ad attenderla altri due uomini. La polizia, che sull'episodio ha deciso di mantenere il più stretto riserbo, forse preoccupata che si potesse diffondere la paura del maniaco in città, sta ultimando gli accertamenti sui reperti prelevati all'interno della cantina teatro dell'aggressione.
Nel corso del sopralluogo eseguito con la ragazza, gli uomini della polizia scientifica, nella notte tra martedì e mercoledì della scorsa settimana, avevano trovato e posto sotto sequestro un giubbino da uomo, che era stato abbandonato per terra, e l'involucro di un preservativo. Materiale sul quale sono in corso accertamenti per riuscire a trovare tracce utili all'inchiesta, così come sta avvenendo per gli abiti che la stessa giovane indossava la sera della violenza.
Il racconto fatto agli inquirenti dalla ragazza è agghiacciante. Gli abusi sessuali sarebbero stati infatti compiuti da tutti e tre i protagonisti della brutale aggressione.

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Eco di Bergamo La mappa delle aggressioni