Il centro estivo delle mamme
L'alternativa per i ragazzi

Centri estivi fai da te: le mamme si auto organizzano. Pochi posti nei centri comunali, sui 220 disponibili per il solo secondo turno ci sono 62 domande eccedenti, manca il servizio nelle periferie di Como.

COMO Centri estivi fai da te: le mamme si auto organizzano. Pochi posti nei centri comunali, sui 220 disponibili per il solo secondo turno ci sono 62 domande eccedenti, manca il servizio nelle periferie di Como.
Così sette mamme hanno deciso di fare da sole: Movida 2012 aprirà a Ponte Chiasso dal 2 luglio a 3 agosto per i bambini dai 6 agli 11 anni. Una delle mamme promotrici, Veronica Camagni, spiega come: «Via Giussani, via Fiume o Sinigaglia per noi sono fuori zona, prima anche Sagnino e Tavernola erano coperti, ora non più. La parrocchia organizza il Grest a giugno, ma a luglio tante famiglie con esigenze lavorative rimangono a bocca asciutta. Così il parroco ci ha concesso gratis l'utilizzo dei locali. Chiediamo un contributo di 70 euro con i quali coprire le spese».
Retta da 70 euro a settimana
Nessun fine di lucro, all'interno delle 70 euro settimanali c'è il pranzo catering, fornito da Camst Como, 25 euro per cinque pasti, il materiale per giochi e laboratori e lo stipendio per gli educatori.
Gli stessi genitori faranno da insegnanti, Camagni: «Veniamo tutti da esperienze parrocchiali. C'è una mamma restauratrice che farà un laboratorio di pittura, una maestra di ballo insegnerà danza, io diplomata in lingue farò lezione di inglese. Faremo i turni, tre saranno i coordinatori fissi al giorno».
Tre fissi, più due animatori per ogni squadra formata da un massimo di 15 bambini. Rapporto 1 a 8 con gli educatori, tra gli stipendiati scelti una maestra elementare e un giovane laureato Iseef. Sessanta iscritti l'obiettivo per far partire il centro estivo a Ponte Chiasso, necessari almeno 50 bambini per settimana. Ad oggi si sono iscritti in 35. La richiesta cala a fine mese, con agosto alle porte.
Corsi e laboratori
Ancora Camagni: «Abbiamo pensato anche di raccordarci con le forze dell'ordine. Io faccio la volontaria alla Croce rossa, mio marito è un vigile del fuoco, un altro genitore è vigile urbano. Unendo le energie terremo corsi sull'educazione stradale, sulla sanità, faremo giochi a tema sicurezza e siamo in attesa di risposta per ottenere i permessi necessari a visitare le caserme».

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