Cantù, il nuovo fenomeno Tabu
Mi sento più responsabilizzato

Dopo l'infortunio del play titolare Jerry Smith, il suo cambio ha giocato una partita più bella dell'altra

CANTÙ - Da quando l'ombra di Jerry Smith si è dissolta, Jonathan Tabu ha iniziato a risplendere di luce propria. Tre partite in otto giorni, una più bella dell'altra. Tre performance di assoluto valore: ecco la miglior risposta a chi si chiedeva se il giocatore fosse davvero pronto.

«Dopo l'infortunio di Jerry tutta la squadra ha dovuto fare un passo in più - sostiene il belga di origine congolese -. Soprattutto io perché ero il playmaker e giocavo nella sua posizione. Devo dire che i risultati in queste tre gare sono stati postivi perché stiamo giocando molto bene. Ora è chiaro che l'obiettivo è continuare così».

In questo ruolo cosa avete perso con Smith e cosa avete trovato con Tabu?
«Sicuramente abbiamo perso un ottimo playmaker e non so se abbiamo guadagnato qualcosa. È vero che stiamo comunque giocando bene, tutti insieme e nella stessa direzione, con la palla che si muove velocemente».

Ora accusa il peso della responsabilità di essere diventato il titolare oppure vive il momento con "spensieratezza"?
«È sicuramente una situazione differente. Sento la responsabilità di partire in quintetto perché come play ho il compito di indirizzare subito la gara nella giusta direzione rispetto magari a uscire dalla panchina per cambiare le cose. Così come sento la responsabilità di guidare la squadra per molti minuti».

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