Paratie appaltate nel 2006
con l'autorizzazione scaduta

L’aggiudicazione del maxi appalto delle paratie all’impresa Sacaim di Venezia è avvenuta con l’autorizzazione paesaggistica scaduta e, dall’aggiudicazione, è rimasta tale per oltre un anno

COMO L’aggiudicazione del maxi appalto delle paratie all’impresa Sacaim di Venezia è avvenuta con l’autorizzazione paesaggistica scaduta e, dall’aggiudicazione, è rimasta tale per oltre un anno. In pratica quando è stato formalmente aggiudicato il lavoro alla ditta che avrebbe dovuto trasformare il lungolago non c’erano documenti validi per il nulla osta paesaggistico.
Andiamo con ordine. Il Comune di Como inoltra la prima richiesta di autorizzazione paesistica nel novembre del 1999 e la riposta, cioé «l’autorizzazione con prescrizioni» arriva il 18 febbraio del 2000. Nel documento, tra le prescrizioni, il Pirellone scrive: «Particolare cura dovrà essere posta durante i lavori di cantiere, evitando l’accumulo di materiale in particolari aree di pregevole visuale panoramica» e anche che «al termine dei lavori, tutta l’area dovrà ritornare allo stato di primitivo decoro avendo l’accortezza di ricostituire l’originario aspetto della fascia costiera del lago, nel rispetto dei luoghi tutelati». Le autorizzazioni hanno validità quinquennale (come ribadito durante il consiglio comunale dal direttore dei lavori Antonio Viola) e, pertanto, quella regionale è scaduta nel 2005. Il 12 gennaio del 2006 il dirigente del settore reti-impianti tecnologici Antonio Viola (successivamente è diventato il direttore lavori) firma la determinazione dirigenziale numero 26 denominata «realizzazione opere di difesa dalle esondazioni del lago nel comparto piazza Cavour - lungolago. Aggiudicazione a seguito di pubblico incanto all’impresa Sacaim di Marghera». Nel frattempo vengono modificate le leggi e la competenza in materia passa dalle regioni alle province. Il 21 marzo del 2007, quindi oltre un anno dopo, il Comune di Como (con invia all’amministrazione provinciale la richiesta di autorizzazione paesaggistica in relazione al progetto di opere e difesa dalle esondazioni del lago. Il 24 aprile Villa Saporiti rilascia la nuova autorizzazione che, come scritto dal dirigente Giuseppe Cosenza nella relazione che ha tenuto alla commissione urbanistica lo scorso 5 ottobre, «sostanzialmente è coerente con quella rilasciata dalla Regione nel 2000 in relazione agli elementi strutturali dell’intervento mentre ha formulato importanti prescrizioni migliorative». Anche questa autorizzazione ha valenza di cinque anni e scadrà, quindi, nel 2012.
L’autorizzazione, come detto, prevedeva alcune prescrizioni: «rivestire in pietra tutte le previste opere in elevazione in calcestruzzo avendo cura di non stilare a raso con malta cementizia le fughe tra i conci»; «uniformare, per tipologia e colore, i parapetti in progetto a quelli esistenti»; «rivestire in pietra i setti murari sottostanti le nuove strutture ad uso biglietteria in luogo dei pannelli in acciaio proposti nel progetto, al fine di armonizzare l’intervento con il contesto di riferimento»; «modificare i due elementi fissi in acciaio, antistanti piazza Cavour e con funzione di contenimento delle acque, uniformandoli a quelli in muratura previsti sul rimanente fronte lago, al fine di garantire maggiore continuità tipologica, cromatica e dei materiali»; «produrre prima dell’inizio dei lavori i campioni delle pavimentazioni».
Gi. Ro.

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