«Aereo caduto, non fu un guasto»

Depositata la consulenza di parte della Procura sull’incidente dell’idrovolante nel Lecchese.Nell’incidente del 9 giugno morì il pilota comasco Pietro Brenna e i due passeggeri

Una fotografia della situazione che non evidenzia una causa precisa del disastro del Cessna 172 ma esclude il danno meccanico e sottolinea come si trattasse di un volo impegnativo di montagna, in condizioni ambientali anomale con 7/8 gradi in più rispetto alla media.

Queste, in estrema sintesi, sono le conclusioni contenute nella consulenza di parte che la pm Cinzia Citterio aveva richiesto all’ingegner Massimo Bardazza (già consulente per la strage di Erba) e che è stata depositata nei giorni scorsi.

La tragedia del Cessna 172, come già accennato, risale alla mattina dello scorso 9 giugno, lunedì: a bordo del velivolo si trovavano tre persone, il pilota, Pietro Brenna, 33 anni di Como, e due passeggeri, i coniugi Francesco Gianola, 72 anni, e Adele Croci, 68 anni di Abbadia Lariana. Tutti e tre erano morti sul colpo.

Errore tecnico, guasto del mezzo, malore del pilota: erano state queste le tre piste sulle quali l’inchiesta si era orientata fin della prime battute, subito dopo il tragico incidente.

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