Cantù, niente drammi. Ma quel calo al 10’...

Analisi Sacchetti: «Abbiamo sofferto fisicamente dopo i primi dieci minuti ed era capitato anche nella partita con Casale»

Un’altra occasione sciupata, un’altra chance gettata alle ortiche, un altro trofeo che rischia di sfumare per l’Acqua S.Bernardo Cantù. I canturini probabilmente abbandonano la competizione troppo presto. Non c’è ancora la matematica, ma certamente il cammino verso la fase finale della Supercoppa si è complicato tremendamente per la formazione di coach Meo Sacchetti dopo la sconfitta di Torino. Contro Casale Monferrato i biancoblù erano riusciti a spuntarla pur non brillando, martedì sera invece al Pala Gianni Asti è arrivato un ko preoccupante non tanto per le proporzioni quanto per le modalità con cui è arrivato.

«Siamo dispiaciuti per la sconfitta – ha detto il coach di Cantù, Meo Sacchetti - anche perché eravamo partiti bene con un primo quarto convincente. Avevamo avuto un impatto di grande concentrazione, poi però ci siamo complicati la vita da soli». E il pensiero di tutti non può non andare all’imbarazzante parziale di 25-8 subito da Cantù nel secondo quarto e che ha indirizzato la sfida.

Fra l’altro una costante che si è ripetuta, visto che anche contro Casale Monferrato i brianzoli avevano sofferto in quella fase del match.

Anche il pensiero dell’esperto coach dell’Acqua S.Bernardo Cantù si poggia sul secondo quarto del Pala Asti: «Abbiamo sofferto fisicamente dopo i primi dieci minuti ed era capitato anche nella partita con Casale. La differenza è che stavolta si è creato un break importante che ha deciso il match, è stata brava Torino a sfruttare questa nostra difficoltà per andare a vincere la partita di fatto. Per fortuna siamo riusciti a rientrare in partita dopo l’intervallo lungo, non ci siamo staccati dal match e abbiamo fatto di tutto per tornare in scia. Tuttavia non siamo mai riusciti a riattaccarci a Torino», ha sottolineato Sacchetti.

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