Chiara al lavoro sull’escavatore. A Como la parità di genere è anche in cantiere

Ventitré anni, dipendente alla Toptaglio di Albese con Cassano: «Da sempre sono stata incuriosita dal mondo dei cantieri. Questo è il motivo per cui ho scelto di studiare costruzione, ambiente e territorio»

La parità di genere si costruisce sul campo e ad Albese con Cassano un’azienda comasca sta formando giovani talenti nell’edilizia, dalla progettazione alla gestione operativa dei cantieri, a prescindere dal sesso. Il titolare, Paolo Ceresoli, sta perfino valutando di organizzare un corso specifico per stimolare l’ingresso della figura femminile nel settore.

L’azienda fondata nel 1999 e oggi diretta da Ceresoli è Toptaglio, nata come piccola impresa di demolizioni e oggi eccellenza nel real estate, in bonifiche, demolizioni, costruzioni e fit out, che ai suoi cinquanta dipendenti offre una sede invidiabile con giardini verticali, pet therapy, spazio relax con calcetto, freccette, maxi schermo, palestra con corsi, sala massaggi, giardino con lounge bar.

Tra i brand ambassador per la parità di genere c’è sicuramente Chiara Passarello, 23 anni, un diploma da geometra e già qualche anno di esperienza in cantiere: da ultimo sta imparando anche a manovrare l’escavatore con la benna e presto sarà in grado di farlo in autonomia dopo aver imparato dai colleghi più esperti.

«Da sempre sono stata incuriosita dal mondo dei cantieri e dell’edilizia - racconta Chiara - Questo è il motivo per cui ho scelto di studiare costruzione, ambiente e territorio. Il mio lavoro è un lavoro dinamico, sempre diverso e soprattutto sempre nuovo». La parte migliore, a suo parere, è la possibilità di variare e conoscere aspetti diversi del suo lavoro in modo approfondito: ama stare a contatto tutti i giorni con il personale operativo di cantiere, chiedere e imparare i segreti del mestiere, anche tra la polvere e l’escavatore, ma il pomeriggio cambiarsi i vestiti e andare in sede per il lavoro d’ufficio. «Da quando sono in Toptaglio mi è sempre stata data la possibilità di mettermi alla prova e di crescere personalmente e professionalmente. Essere giovane e donna in cantiere è una sfida quotidiana. Bisogna essere in grado di calibrare l’ascolto di chi fa quel lavoro tutti i giorni, capire quando è giusto imporsi, ridere e scherzare quando serve, avere autorevolezza quando si trattano argomenti importanti come la sicurezza sul lavoro e il rispetto delle regole». L’accoglienza dei colleghi è stata molto positiva, anche se qualcuno ha avuto bisogno di più tempo per accettare il ruolo di Chiara: «Non mi fanno mai sentire fuori luogo - assicura - Mi trattano esattamente come se fossi una di loro, perché lo sono».

Paolo Ceresoli, direttore generale di Toptaglio, era rimasto positivamente sorpreso dall’entusiasmo e dalla voglia di mettersi alla prova di Chiara già nel colloquio di selezione, che naturalmente è andato a buon fine. «Le ho raccontato le complessità e le difficoltà del lavoro nei cantieri. Ancora oggi arrivano pochissime candidature di donne per lavorare nei team operativi e anche per questo mi piacerebbe far partire un corso, per sole donne, retribuito, per stimolare l’ingresso della figura femminile».

Insieme a Chiara alla Toptaglio lavora anche Federica Viganò, 27 anni, ingegnere civile, che lavora con grande professionalità sia in ufficio che in cantiere tra operai e macchinari. «Oggi le lavorazioni si svolgono in completa sicurezza e la tecnologia aiuta a fare con meno fatica quelle che una volta erano mansioni pesanti - spiega Ceresoli - A questo punto non si capisce perché il mondo femminile ancora non sia presente se non in modo marginale nel nostro settore. Chiunque può fare l’escavatorista in totale sicurezza, quindi voglio convincere le donne a venire a provare».

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