Como e Lucarelli: nemici come prima

La storia Tutto nasce dalla rivalità tra la tifoseria a azzurra e il Livorno e da una sfida del 2004 in serie B

Una cosa è assodata: i tifosi hanno una memoria da elefante. Non cercate nel tempo un alleato per far dimenticare sgarbi o ripicche su un campo di calcio. Tutto inutile. Domenica, sulla panchina degli ospiti (Ternana) del Sinigaglia tornerà a sedersi Cristiano Lucarelli. Uno dei nemici giurati della tifoseria comasca. Nel giorno della festa dello scorso campionato, l’ultima partita della stagione era Como-Ternana, con la seconda salvezza da celebrare, e una coreografia monstre della curva. Eppure la curva (e non solo la curva) si era ricordata di... ricordare a Lucarelli che qui non è molto simpatico. E pensate che dalla sua ultima apparizione erano passati quasi vent’anni.

Va spiegato che nel 1997 scoppiò improvvisa una rivalità estrema tra il Como e il Livorno, dopo una partita condita da incidenti e arresti. Lucarelli non giocava nel Livorno, ma era noto per essere una specie di leader ideologico della tifoseria amaranto. Tra l’altro, divisa per collocazioni politiche diverse, da quella comasca di allora. Tanto che sei anni dopo, quando Lucarelli si presentò nelle fila del Torino, già venne fischiato in quanto... livornese.

Ma il giorno della rottura definitiva arrivò l’anno dopo, campionato 2003-04, Como-Livorno nella stagione di serie B gestita da Dell’Oglio e finita con la retrocessione in C. Al Sinigaglia andò in scena una partita pazzesca. Livorno in vantaggio con Chiellini, 1-1 di Carparelli; 1-2 di Lucarelli, 2-2 di Carparelli; 2-3 di Lucarelli su rigore e 3-3 all’88’ di Tarantino festeggiato come un gol Mundial. Ma al 92’ il Livorno segnò il 3-4 di Vigiani (con Lucarelli accasciato in campo in lacrime per la gioia) e poi 3-5 al 95’, la tripletta di Lucarelli. A fine partita Lucarelli non si nascose: «Qui mi hanno fischiato anche da giocatore del Torino. Io non ho nulla contro Como, però da tifoso del Livorno sono contento di aver segnato una tripletta al Como».

Allora la tensione era veramente alta. Oggi molto meno. Vediamo domenica se sarà la giornata della pace (difficile ma non si sa mai). Non chiedete al tempo di sanare vecchi rancori: un insulto vi seppellirà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA