Profughi nella ex caserma
Maroni ordina, ma l’Asl non va

Solo martedì pomeriggio il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni aveva annunciato l’intenzione di chiedere una serie di controlli all’Asl sulla ex caserma dei carabinieri in via Borgovico, che la presidente della Provincia Maria Rita Livio (Pd) vuole destinare all’accoglienza dei profughi. Ieri, non essendosi visto ancora nessun ispettore, lo stesso Maroni ha dato indicazione al sottosegretario comasco Alessandro Fermi (Forza Italia) di attivarsi sulla questione. Fermi ha inviato una lettera al direttore generale dell’Asl Roberto Bollina chiedendo una serie di verifiche. «Al di là del mio personale giudizio negativo rispetto a tale localizzazione, vista la vicinanza con scuole, attrattività ed esercizi turistici», si legge, e «preso atto che quei locali risultano non utilizzati da qualche anno oltre che, a suo tempo, destinati a ben altre attività» Fermi chiede «di attivare i competenti uffici al fine di effettuare tutte le verifiche necessarie per accertare la rispondenza dei locali alle normative e i requisiti igienico sanitari necessari per la nuova destinazione d’uso». Le verifiche sulla struttura potrebbero scattare già nei prossimi giorni. Lo stesso Maroni aveva detto: ««Da domani manderò a verificare i requisiti igienico-sanitari. Ho il dovere, non il diritto di farlo negli edifici pubblici che dovrebbero ospitare delle persone».

Nel frattempo si muove la politica. Il consiglio provinciale ha respinto una mozione presentata da Forza Italia che chiedeva di non destinare la struttura ai profughi. I consiglieri avevano anche chiesto di portare il problema all’assemblea di tutti i sindaci, ma la richiesta è stata bocciata dalla maggioranza di centrosinistra.

Per sabato mattina alle 10.30 in via Borgovico Fratelli d’Italia organizza una manifestazione davanti alla ex caserma. «Invitiamo a partecipare - spiega il consigliere comunale Marco Butti - anche tutte le altre forze di centrodestra». 

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