Vandalismi a scuola, ragazzi multati
E i papà: «Il preside ha fatto bene»

I 330 studenti del Pessina verseranno un euro ciascuno per sistemare i bagni

I servizi sono stati intasati da lattine e bottigliette per quattro volte in un mese

Multa di un euro per pagare i danni ai bagni della scuola, genitori e studenti della sede staccata del Pessina si dividono sulla sanzione.

Per quattro volte in un mese messi fuori uso i servizi igienici , nell’ultimo caso provocato da lattine, bottigliette di plastica e bustine di patatine. Nei primi tre casi l’intervento è stato coperto con il fondo manutenzioni della Provincia, proprietaria dello stabile, e in parte dalla scuola.

Esauriti i fondi provinciali il responsabile, Renato Ronga, ha chiesto un aiuto alle famiglie per le spese di riparazione. Un euro per ciascuno dei 330 studenti.

«Lo trovo giusto, perché almeno imparano a essere educati e ad avere rispetto delle cose altrui – dichiara Moreno Sordelli – Io avrei fatto pagare molto di più. Temo che la lezione non servirà ai responsabili di questi atti, che peraltro non saranno mai individuati; alla prima occasione lo rifaranno per dimostrare che se ne infischiano. Serve ai genitori per ammonire i figli a non compiere simili atti».

Concorda Tiziano Bonomi: «È un provvedimento positivo e con una finalità educativa, perché tutti devono imparare a rispettare le cose degli altri, che è fondamentale». Aggiunge Vincenzo Cappello: «È giusto che si contribuisca a pagare i danni arrecati alla scuola frequentata dai nostri figli; un euro è una somma sostenibile».

Favorevole anche Nicola Gobbo: «Visto che la scuola ha pochi fondi disponibili, mi trova d’accordo la richiesta di un euro per coprire le spese. Potrebbe avere anche una valenza educativa, affinché non si ripetano simili casi».

Qualche mamma solleva alcune riserve.

«Il problema è sempre lo stesso, ossia che, per colpa di pochi, poi pagano tutti - osserva Antonella Canino - Può anche servire come lezione ai ragazzi, ma la scuola dovrebbe attivarsi per individuare i responsabili, avvisare i loro genitori e assicurarsi che prendano provvedimenti nei confronti dei figli». D’accordo a metà Giulia Schipani: «È una decisione che tutto sommato condivido; il vero colpevole non sarebbe emerso. Spero che serva da punizione a tutti e che tutti abbiano versato l’euro».

Un coro di “no” arriva, invece, dagli studenti.

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