Benzina, a Como paghiamo più di tutti
E in A9 sfiorati i due euro al litro

n città un pieno costa mediamente il 5% in più rispetto a Lecco, Monza e anche a Varese

Como

Al netto della carta sconto, un pieno di benzina da 40 litri, a Como, rischia di costare in media anche il 5% in più rispetto a quello che si pagherebbe a Lecco, a Varese o a Monza. E sul diesel l’effetto degli 8 centesimi di sconto garantiti dalla Regione scompare di fronte ai prezzi più alti dei distributori comaschi.

Nel bel mezzo della polemica sugli incrementi del costo del carburante in Italia, con molte aree di servizio dove il costo al litro ha già raggiunto i due euro (a Lario Ovest manca appena un centesimo: la tariffa “servito” era ieri a 1,986 per la benzina e 1,915 per il diesel), si torna a discutere delle tariffe mediamente più alte praticate dalle pompe comasche rispetto a quelle dei nostri vicini di provincia.

Analizzando i dati elaborati dall’osservatorio prezzi benzina, i distributori “no logo” non legati alle grandi compagnie petrolifere, garantiscono tendenzialmente tariffe più convenienti rispetto ai marchi tradizionali. E così il pieno di benzina più conveniente è possibile trovarlo a Dongo e a Vertemate, quello diesel sempre al distributore del Gigante di Vertemate e a Cantù; per contro i salassi maggiori sono all’area di servizio Lario Ovest, sull’Autolaghi, per quel che riguarda la benzina, superata sul fronte del diese dall’Eni in Tremezzina.

E non parliamo di differenze di poco conto: la forbice tra minimo e massimo per un pieno da 40 litri di benzina arriva a sfiorare i 7 euro, mentre sul fronte del diesel la differenza può addirittura arrivare a sfiorare i 16 euro. Con questi prezzi lo sconto, garantito per i possessori di autovetture diesel che risiedono entro i 10 chilometri dalla Svizzera e che quindi pagano 8 centesimi al litro di meno il rifornimento grazie alla carta regionale, viene di fatto annullato rispetto alle tariffe registrate negli ultimi tre giorni nei distributori delle città capoluogo delle vicine province. Anche quella di Varese, dove l’effetto “carta sconto” dovrebbe ugualmente sentirsi (e in effetti si sente, con tariffe più alte rispetto a Lecco e Monza).

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