«Como, illegittimi i posti blu in viale Varese»

Il giudice di pace annulla la multa a un cittadino: «Nella zona devono esserci anche parcheggi gratuiti». Ricorso del Comune, ma fuori tempo massimo

Cinque anni dopo quella multa rimediata in viale Varese e poi annullata dal giudice di pace, arriva la conferma: i posti blu nel tratto di strada verso viale Cattaneo, vicino alla Torre Gattinoni, sono «illegittimi».

La sanzione era stata inflitta a un automobilista, proprio in quella zona, dove la sosta è regolata da parcometro. Lui non aveva pagato né esposto il bigliettino sul parabrezza, ma aveva contestato la multa rimediata per questo motivo. E il giudice il 27 novembre 2014 gli aveva dato ragione. Da quel momento la storia si è complicata, complici due ricorsi presentati dal Comune per contestare la sentenza del giudice di pace. Alla fine, però, sia il Tribunale di Como che la Cassazione hanno bocciato la tesi di Palazzo Cernezzi. Giusto annullare la multa, insomma, con tanto di condanna dell’Amministrazione al rimborso delle spese sostenute dall’automobilista, supportato dall’Acus (associazione utenti della strada) .

Perché la storia di questa multa è tanto importante? Perché non è stata annullata per un vizio formale, ma per una questione che rischia di avere ripercussioni ben più ampie. Con il “no” anche l’ultimo ricorso, sancito dai giudici della sesta sezione civile della Cassazione - presidente Pasquale D’Ascola - si conferma la correttezza della sentenza iniziale, quella che bollava come illegittima la decisione del 1995 di dichiarare l’intero territorio comunale «di particolare interesse urbanistico». Illegittima quella mossa e illegittimi quindi «tutti gli atti e i provvedimenti che avevano come presupposto la delibera in questione».

E qui arriviamo a viale Varese. I posti blu nel tratto verso viale Cattaneo erano stati istituiti anche in virtù del documento del 1995, quindi secondo il giudice sono illegittimi. Il Comune non ha infatti rispettato l’obbligo di prevedere una «adeguata zona di parcheggio libero nelle immediate vicinanze».

La questione era già emersa in passato per altre zone e la linea dell’Amministrazione è sempre stata quella di difendere la scelta di considerare tutto il territorio «di particolare interesse urbanistico».

Anche questa volta i legali di Palazzo Cernezzi ci hanno provato (scrivono tra l’altro che l’area di viale Varese «è da sempre nella zona A, ossia nel centro storico» e quindi non è necessario riservare aree a parcheggio «senza dispositivi di controllo della sosta») ma senza successo. Di più, hanno rimediato una tirata d’orecchie sia dal Tribunale di Como che dalla Cassazione per aver presentato appello «fuori tempo massimo». Il termine per impugnare la sentenza scadeva il 27 maggio 2015 e il Comune non l’ha rispettato, depositando il faldone in cancelleria soltanto il 29. Non solo, ha anche scelto la strada «irrituale» della citazione e non quella del «ricorso». Bocciata, quindi, la linea di Palazzo Cernezzi che aveva impugnato prima la sentenza del giudice di pace e poi quella del tribunale di Como.

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