Una sola galleria per finire la tangenziale
«Ma ora il governo la finanzi»

Ieri mattina il tavolo della competitività ha formalizzato la richiesta di utilizzo del Recovery plan. Il progetto c’è e con la “canna singola” risparmio del 30%

Puntare tutto sul secondo lotto della tangenziale di Como, per il quale c’è già (da anni ormai) un progetto definitivo e chiedere che il completamento dell’arteria stradale venga inserito tra i progetti da finanziare attraverso il Recovery plan. Lo ha deciso ieri il Tavolo della competitività.

Il progetto originario

Il progetto originario prevede un costo di 859 milioni di euro, ma nel documento che sarà inviato in Regione Lombardia e al Governo si evidenzia anche la possibilità di realizzare le gallerie a “canna singola” avendo quindi una strada extraurbana (gratuita) e non un tratto autostradale.

Ipotesi questa che consentirebbe l’abbattimento del 30% del costo portando quindi la cifra necessaria attorno ai 600 milioni di euro. I tempi? Il progetto “semplificato” richiederebbe 5 mesi di progettazione e circa 4 anni di cantiere, mentre quello originario un anno in più. Alla base di tutto, però, servono i soldi e il modello da seguire potrebbe essere quello della variante della Tremezzina (un terzo la Regione, due terzi lo Stato). E tra le richieste anche quella di chiedere che sull’opera venga messo un commissario, così come aveva suggerito pochi giorni fa il deputato comasco Alessio Butti.

«Spetta ora a tutti i livelli istituzionali impegnarsi, ciascuno secondo le proprie competenze, - ha detto la coordinatrice del tavolo Gloria Bianchi - affinché questi progetti (tangenziale, ma anche elettrificazione Como-Lecco e regionalizzazione della Navigazione, ndr) possano essere inseriti tra quelli finanziati con le risorse previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza» o ad altri fondi eventualmente disponibili.

Dal canto suo il presidente della Camera di Commercio Marco Galimberti ha aggiunto: «Mi sento di esprimere piena soddisfazione per l’ampia e vivace partecipazione registrata questa mattina. Fare squadra oggi è decisivo per il futuro del nostro territorio. Stante la natura e il sostegno allo sviluppo dell’area vasta lariana offerto dagli interventi identificati, condivideremo il dossier anche con Lecco».

Il “modello Tremezzina”

Il dossier, come detto, andrà a Milano e a Roma. Il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi ha commentato dicendo: «Il Recovery è un’occasione che non possiamo perdere e da sempre ho sostenuto che la soluzione a canna singola, che consentirebbe un risparmio pari al 30%, porterebbe grandi benefici al territorio. Da parte di Regione Lombardia c’è la disponibilità a replicare il modello Tremezzina e, quindi, a mettere una quota del finanziamento». Questo vorrebbe dire che da Milano potrebbero arrivare circa 200 milioni di euro, se Roma metterà i 400 milioni necessari.

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