Erba, i dipendenti comunali in rivolta contro il sindaco

La protesta Decisione dei sindacati dopo le critiche del primo cittadino in consiglio comunale e a mezzo stampa

I dipendenti del Comune di Erba sono in stato di agitazione. La decisione è stata assunta martedì nel corso di un’assemblea, a seguito del consiglio comunale che si è tenuto la sera precedente: in quell’occasione il sindaco Mauro Caprani ha riversato sugli uffici le colpe per i ritardi nella progettazione del restauro di Villa Ceriani. Non è ovviamente l’unica motivazione che ha portato allo stato di agitazione e alla richiesta di un intervento del Prefetto per trovare una mediazione.

«Insieme alla Rsu del Comune di Erba - dicono Stefania Macrì (Fp Cgil) e Italo Bonaccina (Uil Fp) - abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale, a seguito dell’assemblea sindacale che si è tenuta martedì. I ripetuti attacchi del sindaco e della giunta Caprani, a mezzo stampa e in consiglio comunale, a danno dei propri dipendenti sono espressione della chiara volontà politica di disconoscere l’operato dei dipendenti e di screditare l’intera compagine lavorativa».

L’attacco è dunque anche agli assessori, che non si sono mai espressi a difesa dei dipendenti. «Rileviamo la mancata applicazione di istituti fondamentali per la valorizzazione e l’incentivazione del personale che da anni opera all’interno degli uffici, con competenza e diligenza. In particolare, si è assistito allo smantellamento dell’ufficio lavori pubblici e al trasferimento imposto di diverse unità di personale da un ufficio all’altro, con la conseguenza di aver perso alte competenze interne». L’ufficio lavori pubblici, criticato dal sindaco in diverse occasioni , si conferma il fronte caldo.

Non mancano rivendicazioni più tecniche. «L’amministrazione - spiegano i sindacati - non intende avvalersi in maniera strutturata delle crescita di carriera cosiddetta “verticale”, che consentirebbe di potenziare il personale interno. Anche l’incentivazione economica è a rischio: non è dato sapere se e quando verrà approvato il regolamento incentivi tecnici per lavori servizi e forniture, già visionato da dirigenti e sindacati ma non approvato (per motivi sconosciuti) in giunta, determinando grave danno economico ai diretti interessati».

Concludono Cgil e Uil, «ad oggi l’ente non è riuscito a garantire la copertura assicurativa ai dipendenti, obbligatoria ai sensi del nuovo codice degli appalti, determinando una gravissima situazione di esposizione al rischio. Per tale situazione, si chiede l’intervento del Prefetto a tutela del personale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA