«Abbiamo investito su questa stagione. E possiamo farcela»

Il vicepresidente Paparelli: «Per rispetto di sponsor e tifosi, Cantù ha l’obbligo di non archiviarla ora»

Dal ragionier Franco Corrado ai giorni nostri. Venticinque anni di Pallacanestro Cantù. Quante ne ha viste, Sergio Paparelli, attuale vicepresidente e presidente di Cantù Next... Abbastanza per farci da Caron dimonio in questo momento. Tra qualche cagnone (pronto a scagliarsi contro squadra e società) e Cagnardi, ci sono tanti spunti concreti. Leggere per credere

Che giorni sono stati e come li ha vissuti a livello personale e di cda?

Sono giornate tristi per come le vivo io, in primis da tifoso, perché penso di avere a che fare con super eroi, ma poi mi devo risvegliare e constatare che sono ragazzi e uomini, né più né meno di noi. Poi diventano intense, e ovviamente stressanti, per il lavoro che sta dietro nel cercare di capire eventuali problemi e la strada da intraprendere.

La risposta è stata decisa e parla di fiducia totale nei confronti anche del club. Un bel segnale.

I veri tifosi, gli Eagles in particolare, e non chi parla solo a sproposito, stanno dando assoluta fiducia alla squadra e a noi della società, che mettiamo moltissime energie e tanta voglia di sostenere e mantenere in vita il nostro amato sport, che è la pallacanestro.

Adesso bisogna necessariamente uscirne. Come si fa?

È vero che tutti sono perplessi per quanto sta accadendo. Ricordiamoci però bene che siamo secondi ed è il risultato che ci eravamo prefissati da molti mesi a questa parte. Quello che dobbiamo fare è lavorare duramente in palestra per preparare le tre partite che restano da qui ai playoff, per poi aumentare ancora di più il nostro sforzo.

Pensa sia il momento più delicato da quando avete rilevato la società?

Scusate, ma voi mi conoscete bene e sapete che è da moltissimi anni che sono ai vertici di tutte le compagini, da quando Corrado entrò nella Pallacanestro, cioè dal giugno del 1999, la bellezza di 25 anni. Potete pensare, quindi, a quanti momenti bui ho potuto passare in tutti queste stagioni? Figuratevi se penso che oggi siano così... Perdiamo delle partite è vero, ma ne abbiamo vinte tantissime altre sul campo e a livello societario.

E quindi?

Perciò pensiamo positivo, andiamo avanti a testa alta e sosteniamo l’allenatore Devis Cagnardi, lo staff e i giocatori, lasciandoli lavorare in palestra senza farci prendere dalla negatività. Come vi dicevo, lo fanno già i parecchi gufi che vogliono male a questa società e, ahimè, pure al sottoscritto, che mette tanto e, forse, troppo cuore.

La squadra, così come costruita, non può che ispirare fiducia. È convinto?

Personalmente non ho le capacità per dire se la squadra sia stata costruita bene o male. Lascio la parola ai tecnici, che sono con noi proprio per questo. So solo che diamo, e qui parlo di tutto il cda, piena fiducia allo staff e ai giocatori, specialmente ai più esperti e dai quali ci aspettiamo le massime professionalità e onestà nel portare avanti il lavoro. Mi spingo oltre, dicendo che dovranno mettere tanta energia, quanto più sono responsabilizzati nel ruolo che rivestono e che hanno saputo interpretare negli anni in altre blasonate società come la nostra.

Cosa si aspetta da queste ultime tre giornate?

Ripeto, sono molto fiducioso nel lavoro che farà Cagnardi, dell’operato dei tecnici e in special modo della voglia di “sbucciarsi” le ginocchia, mettere la massima grinta e la cattiveria sportiva dei nostri giocatori.

I playoff saranno il solito terno al lotto. Secondo lei si è pronti?

Ne sono certo e convinto. Ho parlato personalmente con il coach, che ha confermato la fermezza di intenti personali e di tutto lo staff.

Sul fronte Arena con Cantù Next e Arena tutto viaggia con il vento in poppa. Quanto è soddisfatto?

Qui sfondate diversi portoni, e non una sola porta. Sapete bene che ormai sono cinque anni che stiamo lavorando per quello che ho sempre definito il Progetto del Secolo, non solo per Cantù e la Brianza, ma bensì per l’Italia, perché per il momento siamo i primi ad aver concluso l’iter della “Legge Stadi” nella progettazione di un’opera.

E gli attestati stanno arrivando.

Il sindaco Alice Galbiati e tutta l’amministrazione comunale ci hanno creduto e ci hanno appoggiato in quello che definisco il cambiamento radicale di Cantù. Vi do un po’ di date: abbiamo cominciato con la pulizia del cantiere al 5 marzo per poi mettere la cartellonistica fronte strada il 26 e quindi iniziare ad abbattere tutto il vecchio cemento armato lo scorso giovedì 28.

Ringraziamenti?

Ringrazio come presidente i soci di Cantù Next, con i quali siamo anche sponsor dell’amata Pallacanestro Cantù, i subentrati soci di Cantù Arena, per l’inizio dell’operatività, e Antonio Munafò, come presidente. L’ho lasciato per ultimo, ma l’elogio massimo va al mio ad Andrea Mauri, che ha dimostrato un’energia e una capacità incredibili e che sta svolgendo un ottimo lavoro. Ma, come succede anche a teatro, dietro le quinte ci sono tutti i lavoratori invisibili e cito, sperando di non dimenticare nessuno, Erika Tabino, Francesca Fumagalli, Luca Rossini, Walter Gorini, e tutti i tecnici, con a capo Alberto Beretta, che stanno lavorando (sono più di 70) per questa che diventerà un’opera magnifica, ma essenzialmente la nostra casa, il nostro palazzetto.

Di cosa avrebbe bisogno la parte sportiva per andare alla stessa velocità dell’Arena?

Siamo sempre al lavoro per riuscirci, però ci tengo a ribadire un concetto fondamentale. Concentrazione e impegno sono massimi per il finale di questa stagione. Onestamente mi dà fastidio leggere nomi di nuovi allenatori e giocatori per il prossimo campionato, perché non c’è nulla di vero. Abbiamo investito tanto su questa stagione e certamente, anche per rispetto per sponsor e tifosi, non possiamo certo archiviarla per pensare già alla prossima. Si va avanti in accordo con tutto il cda per mantenere nella sua interezza lo staff, gli allenatori e i giocatori e per rimanere uniti sperando nell’obiettivo che tutti ci siamo prefissati, ma senza patemi d’animo. Poi per la prossima stagione si vedrà, e cercheremo di lavorare per tempo con gli obiettivi orientati verso la/il nuova/nuovo arena/palazzetto.

Andremo in serie A?

Solo Dio lo può sapere (e Dio non è il mio grande amico fraterno Dionigi Cappelletti).

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