Un finto bancario fa prelevare un anziano, ma il negoziante sventa la truffa e salva il cliente

Villa Guardia Michela Rezzonico si è accorta del raggiro a un cliente : «Era al telefono con uno sconosciuto, che voleva gli mandasse dei soldi»

Truffa ad un anziano scoperta e sventata dalla tabaccaia di Masano. Anche se l’anziano è stato comunque raggirato.

Tutto risale alla serata del 24 aprile, quando nel negozio di alimentari e tabaccheria sulla Varesina, che da oltre 60 anni è uno dei riferimenti in paese, Michela Rezzonico, classe 1974, ha visto entrare un signore del paese, che parlava al telefono in vivavoce.

L’accaduto

«Avevo qui altri tre clienti, ma sentivo che il signore, è un cliente abituale, parlava in viva voce con qualcuno che gli diceva di fare subito una ricarica se no gli sarebbe stata bloccata la carta di credito – racconta la titolare - il cliente voleva aspettare fuori dal negozio il suo turno, gli ho detto di restare dentro e terminato di servire gli altri ho chiesto all’anziano cosa doveva fare. Mi ha detto che era al telefono con un impiegato della sua banca e che doveva fare subito una ricarica attraverso il conto bancario, tra me e me ho pensato che alle 18.30 nessuno più lavora in banca e che c’era sicuramente qualcosa di strano».

Leggi anche

«Mi è stato passato il presunto addetto di Banca Intesa che mi richiedeva di fare una ricarica al più presto. Gli ho risposto che non si poteva fare, solo con contanti e ho chiuso la telefonata».

L’anziano, residente in paese di 76 anni, era molto agitato perché il finto addetto di banca gli aveva detto con insistenza che senza quella ricarica la carta di credito sarebbe stata bloccata. Purtroppo durante la telefonata durata parecchio, l’anziano, in buona fede e tratto in inganno dal fatto che lo chiamasse qualcuno che pensava fosse della banca, gli aveva rivelato tutti i dati della carta di credito, compreso il codice Cvc che autorizza i pagamenti.

Leggi anche

Michela, avendo capito che quella telefonata era una truffa ha innanzitutto informato il suo cliente della situazione, gli ha mostrato che il numero da cui era stato contattato era uno spam. Lo ha redarguito dicendogli che a quelle telefonate non bisogna mai rispondere e quindi ha prontamente bloccato le telefonate in entrata da quel numero, poi ha detto all’anziano di recarsi subito dai Carabinieri della vicina stazione di Lurate Caccivio per denunciare l’accaduto.

Troppo tardi

L’anziano di fatto ha sporto denuncia, ha bloccato la carta di credito di cui aveva dato gli estremi e il codice cvc, ma la truffa gli era già costata 950 euro: i truffatori infatti erano già riusciti a fare quattro operazioni eseguite prima che la carta di credito venisse bloccata.

Un episodio che ricorda nuovamente a tutti che nessun impiegato di banca chiama per chiedere i numeri della carta di credito e domanda di effettuare un pagamento e che ogni giorno, tutti, non solo gli anziani, si è bersagli dei messaggi, inganni studiati a regola d’arte, che molto spesso riescono e le vittime non sono solo gli anziani.

«Averi fatto lo stesso per qualsiasi cliente, non solo per il signore che conosco da tanto – spiega Michela – tra l’altro la meccanica della truffa era ben studiata, fatta il 24 aprile sera, quando la banca sarebbe stata ricontattabile sono nella giornata di lunedì, dopo il ponte del 25 aprile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA