A Como ci sono già 300 iscritti ai licei dove si studia medicina

Scuola “Biologia con curvatura biomedica” al Volta, Giovio, Setificio e Gallio.. Fra le materie ci sono anatomia e patologia, anche camici bianchi in cattedra

Un percorso strutturato che permetta di acquisire già al liceo alcune conoscenze in ambito medico grazie anche al confronto diretto con specialisti, per capire se è davvero quella la strada che si vuole seguire all’università. Questo l’obiettivo del percorso di potenziamento-orientamento “Biologia con curvatura biomedica” adottato da Setificio, Giovio, Volta e quest’anno anche dal Gallio, con un fondamentale lavoro di orientamento per i ragazzi che decidono di aderire, anche in considerazione delle ultime novità che riguarderanno l’accesso alla facoltà di medicina.

Come funziona

Il testo base adottato praticamente all’unanimità dal Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato prevede infatti l’eliminazione del test d’ingresso, con libero accesso a tutti ed esami dopo i primi sei mesi, senza il superamento dei quali non si può proseguire. Per Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como, l’orientamento va però fatto prima, al liceo, ed è proprio quello che i quattro istituti si stanno impegnando a fare.

Al momento sono poco meno di 300 gli iscritti nelle quattro scuole al percorso promosso dal ministero dell’Istruzione in collaborazione con l’Ordine dei medici, che si articola in nuclei tematici di approfondimento dell’anatomia, fisiologia e patologia dei diversi apparati e sistemi del corpo umano. In ciascuna annualità del triennio vengono trattati quattro nuclei tematici per un totale di 50 ore di lezione annue suddivise in 20 ore tenute dai docenti di scienze, 20 da medici e 10 ore di didattica laboratoriale. Al termine di ciascun nucleo tematico è previsto un test, uguale per tutte le scuole. «Nel biennio iniziamo a trattare alcuni argomenti di biologia, poi in terza i ragazzi possono scegliere le sezioni del biomedico e qui parte il percorso in collaborazione con l’Ordine dei medici, che nel nostro caso è curriculare – spiega Daniela Versace, docente del Giovio -. Ogni anno vengono affrontati quattro nuclei tematici con docenti di scienze in orario curriculare, poi intervengono i medici in orario extracurriculare insieme alle altre scuole. Ci sarebbero anche 10 ore di Pcto (vecchia alternanza scuola lavoro, ndr) che prevedono di andare in uno studio medico o in un ospedale, ma con il Covid di mezzo questa possibilità non c’è stata e quindi vengono svolte con lezioni a parte». Silvia Tarasco, docente del Volta, spiega che da loro i ragazzi che si iscrivono in terza alle lezioni extracurriculari possono poi rinunciare negli anni seguenti, ma chi arriva al termine ha tutte le carte in regola per superare il test di medicina.

La novità

Se Giovio, Volta e Setificio sono ormai “rodati”, per il Gallio è una novità. «L’obiettivo del percorso è far capire ai ragazzi se la professione medica può davvero fare per loro – spiega la preside dei licei Michela Rusconi - la funzione orientativa di questi percorsi è fondamentale perché si confrontano con gli specialisti del settore».

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