Ancora nessun progetto sul Patria, ma Famiglia Comasca chiede garanzie

L’appello La Famiglia Comasca scrive al ministero delle Infrastrutture. La Navigazione rassicura: presenteremo il piano. Il piroscafo è in cantiere

La Famiglia Comasca sul Patria chiede garanzie. Il progetto di riqualificazione dello storico piroscafo non è ancora stato svelato dalla Navigazione, doveva essere pronto per dicembre 2023.

Lo scorso mese di giugno il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini aveva annunciato un investimento pari a 4,5 milioni di euro per il recupero dell’imbarcazione di proprietà della Provincia, concessa per 25 anni direttamente alla Navigazione. Stando al cronoprogramma poi immaginato, i dettagli dell’intervento di ristrutturazione dovevano essere ultimati entro dicembre e poi presentati alla cittadinanza, come più volte chiesto dall’associazione comasca. Quindi entro febbraio l’avvio dei lavori ai cantieri di Tavernola, dove in effetti le prime operazioni di ripristino sono partite.

La richiesta

«La Famiglia Comasca è sempre stata in prima linea nella battaglia per il salvataggio del piroscafo Patria – scrivono il presidente Daniele Roncoroni e il professor Flaminio Borgonovo che ha seguito la storia dell’imbarcazione - e lo scorso anno ha rinnovato l’impegno verso i propri iscritti e il pubblico di seguire il progetto e i lavori della nuova ristrutturazione promessa del ministero. Ciò nella convinzione di poter offrire un aiuto per evitare gli errori commessi nella precedente ristrutturazione del 2013, costata inutilmente tre milioni e mezzo di euro». Ancora però non sono arrivate puntuali informazioni. «Spiace rilevare che a quasi un anno di distanza, ossia il tempo trascorso da quando il Patria è stato portato in cantiere a Tavernola per la ristrutturazione, i diversi contatti tentati dalla Famiglia Comasca verso l’amministrazione provinciale e la Navigazione non hanno avuto riscontro. Nulla ci è stato comunicato, nemmeno ufficiosamente, delle intenzioni della Navigazione, delle indicazioni per il progetto, dello stato dello stesso, delle previsioni sui lavori, e specialmente del piano di impiego del Patria, senza il quale la nuova ristrutturazione, dal costo previsto di quattro milioni e mezzo di euro, rischia di finire come la prima».

La situazione

Dalla Navigazione però rassicurano, prossimamente il progetto di restauro verrà presentato alla cittadinanza. Intanto a Tavernola sono stati smantellati gli arredi e le parti ammalorate, tutte fasi preliminari utili al completamento dei lavori che in teoria dovrebbero vedere la fine entro un anno circa.

«Ricordiamo che Provincia e Navigazione hanno in carico un bene pubblico – scrivono ancora i rappresentanti della Famiglia Comasca - vincolato dalla legge che protegge i beni storici e culturali, e soprattutto un’eredità che dovrebbe arricchire il nostro territorio e la nostra tradizione. Rinnoviamo pertanto pubblicamente la richiesta di collaborazione agli enti succitati assicurando che, in ogni modo, la Famiglia non derogherà all’impegno preso».

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