In Ticino vogliono ripartire
Sgarbi: «Virus fermo al valico»

La Svizzera sta studiando deroghe alle chiusure. E il critico d’arte, da Lugano, posta video di gente a spasso

In Svizzera e in Canton Ticino si comincia a parlare di riaperture, dopo i primi allentamenti che dal 1° marzo hanno interessato i negozi. Anche se le polemiche non mancano, dopo i segnali giunti da Berna venerdì pomeriggio sull’ipotesi di riaprire dal 22 marzo unicamente le terrazze (vale a dire gli spazi all’aperto) di bar e ristoranti.

Il via libera ufficiale arriverà venerdì prossimo, giorno in cui in Svizzera si festeggia San Giuseppe. Il dato oggettivo è che ancora per almeno 8 giorni, il settore della ristorazione sarà fermo al palo. Settore che ha abbassato le saracinesche in tutta fretta lo scorso 22 dicembre, nel pieno della seconda ondata di contagi, che in Svizzera - Ticino incluso - ha mandato in forte affanno gli ospedali e in particolare le terapie intensive. Ad oggi nella Confederazione sono vietati anche gli incontri in casa per più di 5 persone. Ora però Berna ha deciso di alzare questo limite a 10. Il “tutto chiuso” - o quasi - potrebbe contemplare una deroga importante per le manifestazioni in presenza di pubblico. L’intenzione del Governo federale è quella di dare il nullaosta ad eventi con 150 persone massimo all’aperto e 50 al chiuso. In entrambi i casi vigerà l’obbligo di indossare la mascherina e di stare seduti, con la distanza da spettatore a spettatore fissata a 1 metro e mezzo.

Dal 1° marzo, su tutto il territorio federale, hanno riaperto i musei. Il passo avanti sta nel fatto che nelle nuove misure federali si è deciso di portare a 15 il limite massimo per le visite negli spazi museali o per le riunioni di Associazioni. Dunque, mentre la Lombardia torna in “zona rossa”, il Ticino e la Svizzera cercano di riportare un po’ di normalità almeno nel settore della ristorazione, anche se la riapertura delle sole terrazze ha scontentato le Associazioni di categoria. Le discoteche e i locali da ballo resteranno invece chiusi.

La situazione resta comunque di massima allerta. Ieri nel Cantone di confine sono stati registrati altri 75 contagi, con 2 decessi e 5 nuovi ricoveri a fronte di 3 dimissioni, con 65 pazienti oggi ricoverati negli ospedali cantonali. E nel pomeriggio non è passato inosservato il video - registrato in centro a Lugano (la zona è quella del lungolago) - postato da Vittorio Sgarbi in cui si notano numerose persone camminare tranquillamente senza mascherina (obbligatoria va ricordato laddove non è possibile garantire le distanze). «Il virus si ferma in dogana», scrive Vittorio Sgarbi.
M.Pal.

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