I residenti di via Anzani, Tessitrice e Ippocastano protestano: «Siamo ostaggio di degrado e violenza»

Ordine pubblico All’angolo con via Magenta mercoledì notte rissa con una dozzina di persone. Villani: «Paura a uscire a piedi di sera» - Brenna: «Era un quartiere idilliaco, cosa è successo?»

Non vogliono esporsi, hanno paura per la propria incolumità. Ma chi abita in via Anzani racconta i continui problemi legati all’ordine pubblico, che da anni ciclicamente minano la serenità del quartiere.

L’ultimo episodio è di mercoledì notte, all’angolo di via Magenta si sono di nuovo viste scene da «Bronx o da Tijuana», per usare un’immagina usata a suo tempo dal sindaco Rapinese. Una rissa per strada che ha coinvolto una dozzina di persone, persino con una bicicletta scagliata in mezzo alla via. E questo nonostante i frequenti controlli delle forze dell’ordine, oppure a misure varate dal Comune come le “zone rosse” o il divieto di consumare alcolici in bottiglia su suolo pubblico. Tutti temi assai dibattuti anche in campagna elettorale (ieri non è stato possibile raccogliere dal sindaco un commento). I residenti riferiscono dell’arrivo di ambulanze per persone moleste e ubriache anche lunedì, e non più tardi di una decina di giorni fa due avventori del locale urlavano brandendo cocci di vetro.

La petizione

residenti tornano a lamentarsi per i gruppi di sbandati ubriachi che la sera si azzuffano, urlano e sporcano all’angolo con via Magenta. «È davvero brutto passare da quell’angolo – spiega Rosaria Molteni, amministratrice di condominio con l’ufficio nella via – Ci sono attività che da tempo attirano persone problematiche. Una via serena si è in pochi anni trasformata in un Bronx in frequentabile. Per residenti e lavoratori la situazione è davvero deprecabile».

«Il problema è reale – dice Martino Villani, direttore del Centro servizi per il Volontariato Insubria – mia figlia non è felicissima la sera di uscire a piedi. Spesso si sentono urla e si vedono persone fare la pipì ovunque. Scene di litigi e minacce non sono un evento raro. Occorre dire però che volanti e polizia passano spesso». I problemi si aggravano durante l’estate. «Io da bambino frequentavo i giardini pubblici di via Anzani – ricorda il dottor Flavio Castellano che ha lo studio medico nelle vicinanze – e all’epoca questo quartiere era molto diverso. Era un ambiente sano. Oggi invece è davvero poco piacevole».

I negozi spariti

Negozi di vicinato e imprese sono progressivamente sparite. Dove ora si verificano gli assembramenti serali in molti ricordano una salumeria. «Sono nato e diventato grande in via Anzani – spiega l’imprenditore tessile Graziano Brenna – nella zona c’erano tante fabbriche, negozi, intrattenimenti. Direi che era una situazione idilliaca, capire cosa è successo negli ultimi anni non è facile purtroppo».

Come immaginabile i gruppi di minoranza a Palazzo Cernezzi puntano il dito contro le promesse elettorali spese in via Anzani dal sindaco Alessandro Rapinese. Così fa per esempio Svolta Civica: «La zona tornerà vivibile è l’ultimo bluff del sindaco sceriffo». Ma la lettura è la medesima anche per il Pd cittadino «Ci ricordiamo dei paragoni a Tijuana in campagna elettorale?». E anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Lorenzo Cantaluppi: «Siamo tutti consapevoli che non ci sono soluzioni facili a problemi comlpessi , mi auguro però che le operazioni di sicurezza diventino strutturali».

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