Una casa e un lavoro dignitoso: «Ma mancano politiche ad hoc»

Territorio Il lavoro sul campo dei volontari della Fondazione Solidarietà: «L’emergenza abitativa nel territorio di Como è più evidente che altrove»

Simone Di Gregorio è direttore della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus dal 1° settembre 2023, ma lavora nell’ambito da diversi anni e ha quindi da tempo il “polso” della situazione rispetto ad una serie di richieste, esigenze, problematiche e - quando possibile - soluzioni esistenti.

La Fondazione opera nel territorio della Diocesi di Como dal 2001, quando è nata come strumento operativo a disposizione della Caritas diocesana di Como per gestire i servizi promossi da quest’ultima: l’obiettivo che da sempre si è posta è promuovere, sostenere e gestire iniziative e servizi di carattere caritativo-assistenziali.

Con 32 operatori e circa 250 volontari opera - in vario modo e collaborando con una serie di realtà istituzionali e non - nel settore della solidarietà sociale, dell’accoglienza e dell’assistenza sociale. Per poter rispondere sempre meglio alle richieste è stato avviato un progetto di raccolta dati che possa essere utilizzato dai servizi afferenti alle Diocesi di Como, Sondrio, Varese e Lecco: «La raccolta dei dati relativi alle persone prese in carico è sempre stata fatta, localmente; abbiamo poi deciso di creare un sistema condiviso così da garantire una conoscenza più ampia dei vari casi e la possibilità, per chi si trovi in un territorio diverso, di essere seguito da operatori che conoscano la sua storia. Stiamo man mano implementando il sistema, così da poter aiutare le persone con continuità: finora sono sette su quattordici i nostri Centri di ascolto che lo usano». Grazie al lavoro degli operatori e dei volontari e alla condivisione dei dati, la Fondazione può far fronte ad alcune delle esigenze più pressanti: «In questo momento due sono le principali difficoltà che le persone trovano: quella di trovare un lavoro dignitoso e quella relativa alla ricerca della casa; in particolare sulla seconda problematica non si è fatta politica ad hoc da anni e ora si vedono purtroppo i risultati. La questione riguarda molte città, ma sul territorio di Como è molto evidente; si è passati da un periodo in cui le persone non trovavano casa per via della scarsa fiducia dei proprietari verso potenziali inquilini, ad un momento in cui questi ultimi si spostavano nei residence e ora all’impossibilità di usare anche quelli, per via degli affitti troppo alti».

Le dinamiche che si creano a causa di questa situazione sono gravi e vedono coinvolte varie parti, sia per quanto riguarda l’aiuto da dare che dal punto di vista della “sconfitta” di una società: «Grazie alle parrocchie e ad altri servizi proviamo a garantire un sostegno economico e per fortuna questa attività è sempre viva tramite i Centri di ascolto, che sono il “primo ingresso”. Con i Servizi sociali dei diversi territori c’è un continuo confronto - con alcuni migliore che con altri - ed è bello quando si vede la voglia delle istituzioni di aggiornare le politiche in questo senso. La persona è e deve essere sempre al centro e il nostro lavoro è anche dare voce alle persone. La situazione attuale vede comporta che a perdere sia la collettività; ricordiamo purtroppo episodi di anni fa che ci hanno mostrato le conseguenze drammatiche che una crisi economica può portare a livello familiare. D’altra parte ci sono i casi di grandissima solitudine, quando un nucleo familiare non esiste e non c’è nemmeno una minima conoscenza tra vicini di casa. Noi lavoriamo anche perché si crei un valore di comunità e si abbiano gli strumenti per la conoscenza reciproca. La carità per sviluppare la comunità».

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