«Ministro Salvini, ecco cosa ci serve per la Regina»

Variante Tremezzina Le richieste del territorio alla vigilia della visita e della ripartenza del cantiere di Colonno

All’immediata vigilia del sopralluogo del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini al cantiere di Colonno - fissata tra le 14.30 e le 15 di domani (il vicepremier era già stato a Colonno l’8 gennaio 2023) - due sono i quesiti che tengono banco in vista della ripresa dei lavori e dunque degli scavi sempre in quel di Colonno fissata per lunedì mattina.

Il primo riguarda la nomina di un commissario straordinario, ventilata dall’imprenditore (già presidente della Camera di Commercio) Paolo De Santis in caso di ulteriori rallentamenti di un cantiere di questa rilevanza (anche economica, visti i 412 milioni di euro in gioco). Nomina su cui al ministro potrebbe essere chiesto di esprimersi durante il sopralluogo pre-riavvio degli scavi. Anas nel Tavolo di coordinamento di martedì ha assicurato che la fine lavori nel mese di aprile 2028 non è al momento in dubbio almeno sotto il profilo contrattuale.

L’Anas prudente

A questa affermazione però il responsabile della Struttura Territoriale Anas Lombardia, l’ingegner Nicola Prisco, ha aggiunto una postilla ovvero che «da novembre abbiamo una sospensione in atto a Griante. In questo contesto, la Legge sui lavori pubblici valuta la sospensione dei lavori in base ad una formula matematica. Quando riprenderanno i lavori a Griante si terrà conto del periodo di sospensione formale per l’importo dei lavori sospesi. La data contrattuale, ad oggi, è ancora aprile 2028». Il modello per un eventuale commissariamento è quello applicato alla ricostruzione del Ponte di Genova, con la struttura commissariale ancora oggi (lo sarà sino a fine anno) guidata dal sindaco di Genova, Marco Bucci.

Organo di vigilanza

Il tutto ricordando che è già in essere un organo di vigilanza, denominato Collegio Consultivo Tecnico, che vede due rappresentanti per parte per Anas e impresa e un quinto membro - il presidente - sopra le parti. E’ chiaro che la figura del Commissario avrebbe anche un ruolo politico di raccordo con le istituzioni nel loro complesso e con enti come Arpa con cui ad esempio si è a lungo dialogato sul destino del materiale di scavo contenente arsenico in corrispondenza del portale nord di Griante.

Lì la partita è più che mai aperta e secondo le (poche) informazioni filtrate in queste settimane, la quantità di materiale contenente arsenico naturale sarebbe ben superiore ai 15-20 mila metri cubi inizialmente perimetrati. Conti alla mano, si tratta di una partita delicata - tre i siti di conferimento individuati - anche sotto il profilo economico. Il secondo quesito che tiene banco all’immediata vigilia della visita del ministro Salvini a Colonno riguarda un (eventuale) ripensamento da parte di Arpa sulla possibilità di conferire nel lago - opportunamente trattato - una parte dei materiali di scavo.

Ben inteso, il riferimento non è né al materiale contenente idrocarburi individuato a Colonno né tantomeno quello contenente arsenico naturale della Ca’ Bianca a Griante. Il modello da applicare è quello svizzero in essere al “secondo tubo” del Gottardo (ne diamo conto qui a fianco). In questo contesto, vale la pena una puntualizzazione e cioè che il conferimento a lago del materiale di scavo - opportunamente lavorato e conferito tramite tramogge - in base ad un’analisi dell’Amministrazione provinciale di qualche anno fa avrebbe avuto un costo superiore, nell’ordine dei 15 milioni di euro, rispetto al conferimento “tradizionale”, al netto delle attuali vicissitudini legate ad idrocarburi ed arsenico. Questo per dire che il lago non rappresentava e tuttora non rappresenta una soluzione “di comodo” bensì di buonsenso, visti i camion che stanno “occupando” le strettoie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA