Movieri, Colonno, Griante e camion: svolta in quattro tappe. Ora i fatti

Variante Dopo le promesse di Anas e ministero dei Trasporti, resterà altissima l’attenzione. Attesi i fondi per i movieri, la ripresa dei lavori ai due portali e l’ordinanza per i mezzi pesanti

Ora non resta che si concretizzi lo scacco alla Regina (e all’Anas).

Dopo la notizia dello stop - datato 15 aprile - alla quasi totalità dei lavori in essere ai portali di Colonno e Griante della variante della Tremezzina, quest’ultimo già da novembre in forte difficoltà, nel giro di pochi giorni, grazie alla mobilitazione su larga scala promossa da “La Provincia”, è arrivata la svolta. Anas ha confermato anzitutto che i lavori al portale di Colonno riprenderanno a partire da lunedì 6 maggio, con le due gallerie - la principale e la servizio “Comacina” - avanzate rispettivamente di 330 e 500 metri, a fronte di poco più di 3 chilometri e mezzo di lunghezza.

Tempi e modi

La seconda novità da parte di Anas è arrivata attraverso le parole del ministero Infrastrutture e Trasporti che giovedì ha garantito la copertura totale dei costi per i movieri, pari a un milione e mezzo di euro per il prossimo triennio, con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini che «ha seguito con estrema attenzione il dossier». Ministro che nel primo pomeriggio di sabato 4 maggio sarà a Colonno per un punto operativo della situazione, a quarantotto ore dalla ripresa su larga scala dei lavori, almeno in quel portale, con le prime volate tramite esplosivo che potrebbero essere effettuate tra l’8 e il 9 maggio, dopo il fermo totale sancito il 12 aprile.

I nodi da sciogliere

Terzo passaggio: martedì in tarda mattinata il prefetto Andrea Polichetti e il presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca hanno (ri)convocato a Villa Gallia il Tavolo di coordinamento sulla variante, durante il quale Anas presenterà la nuova bozza di ordinanza inerente il senso unico per i bus turistici e il divieto diurno di transito per i mezzi pesanti, tenendo gli 11 metri come misura di riferimento.

Il prefetto ha già fatto sapere che la bozza di ordinanza ricalca quella dello scorso anno, depurata dalle sottolineature avanzate dal Tar dopo il ricorso presentato dall’Associazione “Sistema Trasporti”. Il concetto di fondo è che senza una nuova ordinanza, soprattutto a fronte della ripresa dei lavori della variante (con 60 camion sulla carta diretti ogni sera verso Tirano), la Regina non può in alcun modo reggere l’urto legato a volumi di traffico destinati ad aumentare in modo esponenziale, dopo che già oggi, nonostante le bizze del meteo, siamo nell’ordine dei 12-13 mila transiti giornalieri.

Serve però che il Tavolo di coordinamento trovi una quadra istituzionale in tempi stretti, perché lo scorso anno l’ordinanza era entrata in vigore il 3 luglio, ovvero con il grosso dei bus turistici già transitati dalle strettoie, ricordando anche che nel 2023 - a differenza dell’anno in corso - era ancora aperto il Grand Hotel Cadenabbia a Griante, una delle ammiraglie del turismo lariano, oggi proiettato dopo i lavori di ristrutturazione verso un futuro a cinque stelle. Serve che l’ordinanza entri in vigore massimo entro l’ultima decade di maggio, anche se non sarà semplice accettare il provvedimento senza più il meccanismo delle deroghe per le imprese locali, a cominciare da quelle con sede a Tremezzina.

La quarta mossa, l’ultima, è anche la più difficile. Stiamo parlando del materiale contenente arsenico naturale in uscita dal portale nord di Griante, che ad oggi rappresenta il vero vulnus di questa maxi infrastruttura da 412 milioni di euro. Agli attuali costi di conferimento e senza un aiuto dal ministero (e da Arpa), il portale nord rischia di finire in un pericoloso limbo. Ma anche su questo il nostro giornale terrà alta l’attenzione.

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