Un autista della linea C10 racconta il caos sulla Regina: «Anche noi facciamo i movieri...»

Il racconto Su e giù, alla guida del pullman: «Ho contato 20 bus turistici in rapida successione»

«Davanti abbiamo quattro mesi pesanti. Li affronteremo con la consueta passione, anche se, mi creda, dall’Expo 2015 in poi la Regina si è fatta sempre più difficile da affrontare. Bene i movieri, con cui i rapporti sono ottimi, ma temo che da soli non basteranno». La corsa delle 8.27 da Menaggio, lungo la storica linea C10 che porta a Como, non era particolarmente affollata ieri mattina, complice il meteo uggioso. Aman Kibrom, origini etiopi, 17 anni di Asf alle spalle, una volta affrontata la discesa che da Lenno porta a Ossuccio (nota come “la Milanesa”), non ha avuto dubbi nell’affermare che «da qui iniziano i tre chilometri in assoluto più complicati dell’intero tracciato, non solo per il traffico, ma anche per i tanti spigoli che si potrebbero smussare a bordo strada, agevolando il nostro lavoro».

Dall’alto del bus di linea, in effetti, la prospettiva è diversa rispetto all’auto. I conducenti di Asf possono essere definiti - insieme ai movieri - le “sentinelle” della statale, perché ogni piccola variazione del tracciato la percepiscono e talvolta la subiscono in tempo reale.

«Da quando ho iniziato, sotto lo sguardo attento di Norberto Fasoli, il traffico è più che raddoppiato - conferma, mentre una signora di mezza età chiede in un inglese sicuro quanto manca per raggiungere la stazione di Como San Giovanni -. Ho provato a contare venti bus turistici in rapida successione, cui si sono aggiunti i mezzi di cantiere della variante. A volte tocca a noi fare i movieri. Mi è capitato di dover scendere dal bus, vicino o all’interno delle strettoie, far transitare le auto per fare spazio, liberando così la strettoia per evitare l’ingorgo di turno».

La notizia che Anas pagherà il 100% del costo dei movieri, garantendo così il servizio (almeno) per i prossimi tre anni, è vista di buon occhio in primis da chi la Regina la vive tutti i giorni per lavoro: «Senza i movieri abbiamo provato anche ad accusare due ore di ritardo su una singola corsa, con i passeggeri a bordo che poi inevitabilmente hanno perso il treno o la coincidenza di turno - osserva ancora Aman Kibrom -. Difficile spiegare loro perché il treno e magari da lì qualche ora l’aereo a Malpensa non potevano essere in alcun modo raggiunti».

Il tempo di concludere questo resoconto che dall’altro capo della strettoia di Spurano - allargata qualche anno fa - spunta il primo dei bus turistici di giornata. «Il moviere correttamente ci sta fermando e il bus può passare senza difficoltà. Ma il sabato e la domenica, senza i movieri, quello sarebbe stato un incrocio da cui doversi districare - le parole, cariche di significato, del conducente di Asf -. Mi creda, con piccoli accorgimenti, smussando angoli a destra e sinistra delle strettoie (e non solo), le cose per noi potrebbero migliorare sensibilmente, tenendo conto che l’inaugurazione della variante della Tremezzina non è proprio dietro l’angolo. Al momento, vedremo cosa accadrà da quando torna il bel tempo».

Con le corse di rinforzo, la situazione lungo la linea C10 è al momento migliorata, ma certo c’è da aspettarsi un prevedibile assalto per i mesi a venire. «Siamo pronti - la chiosa di Aman Kibrom -. Spero che anche grazie al vostro giornale si comprenda l’importanza del nostro lavoro».

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