Cantiere per togliere l’amianto. Nessuna protezione: denunciati

Turate Gli operai al lavoro in una cabina di derivazione di un gasdotto. Non indossavano alcun dispositivo di sicurezza per le vie respiratorie

La segnalazione pare sia arrivata dagli utenti della A9 che in macchina passavano lungo l’autostrada. In cima ad una costruzione, che poi si è scoperta essere adibita a cabina di derivazione di un gasdotto, lavoravano tre operai sul tetto senza alcuna protezione e anche senza alcun ponteggio per poter salire o scendere. I carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro (il Nil) hanno quindi voluto vederci chiaro, presentandosi sul posto a Turate, in via Cavour, per scoprire che le cose stavano addirittura peggio rispetto a quanto era stato segnalato dagli automobilisti.

Sul tetto senza legarsi

Il tetto che doveva essere sistemato e messo in sicurezza, era infatti ricoperto da almeno 200 metri quadrati di lamine in amianto che gli operai – privi di protezione alle mani e alle vie respiratorie – stavano rimuovendo senza rispettare alcun requisito minimo di sicurezza.

È scattato insomma l’immediato allarme che ha portato anche ad ammende superiori ai 10mila euro (nel minimo, ma le valutazioni sono ancora in corso) e pure alla denuncia a piede libero alla procura di Como di quattro persone, il titolare dell’azienda che stava operando sul tetto (che è un italiano della provincia di Asti) e anche dei tre operai che sono risultati essere due marocchini di 40 e 43 anni e un albanese di appena 18 anni, anche questi tutti residenti in provincia di Asti. L’area è stata poi messa in sicurezza dai carabinieri.

L’intervento è avvenuto in queste ore e, come detto, essendo il punto dell’intervento vicino all’autostrada, era stato segnalato da diversi automobilisti che non sapevano dell’amianto ma che vedevano gli operai agire sul tetto del piccolo caseggiato senza alcuna protezione. Due principalmente i rilievi mossi dal Nil. Il primo riguarda ovviamente il pericolo di cadute dall’alto per i tre operai che non avevano montato alcun ponteggio, che erano saliti sul tetto con una semplice scala e che non avevano protezioni anticaduta.

La ditta è di Asti

Il secondo e più grave problema è stato quello dell’amianto, visto che l’azienda piemontese era specializzata e aveva i requisiti che l’accreditavano alla rimozione, linee guida che però a Turate non stava seguendo - per quanto rilevato dal Nil - fino ad arrivare all’assoluta assenza di ogni minima protezione anche per gli operai che stavano rimuovendo con le mani le pericolose lastre di amianto.

Da quanto è stato possibile ricostruire invece, il committente del lavoro di sistemazione del tetto – che è una società della provincia di Cremona – non avrebbe alcuna responsabilità nell’accaduto. Il piccolo edificio in cui è avvenuto l’intervento dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro si trova in quella fascia della Bassa Comasca già molto controllata in passato proprio per le problematiche relative a questa tipologia di lavori. Come detto sono state quattro le persone denunciate, reati che tuttavia sono oblabili e quindi estinguibili.

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