Nausea, vomito, vertigini. Che incubo viaggiare

Il disturbo È detta cinetosi, nota anche come malattia del movimento. Si tratta di un disturbo di tipo neurologico innescato da input diversi

Per alcune persone il viaggio su mezzi come auto, nave o aereo, può essere un momento di malessere e disagio. Possono manifestarsi, infatti, sintomi come nausea, sudorazione e vertigini. Si tratta di cinetosi o malattia del movimento, più comunemente conosciuta come mal d’auto, d’aria, di mare.

«Va detto che la cinetosi non è una malattia – spiega Sergio Panizza, responsabile servizio di audiovestibologia dell’Istituto Clinico S.Anna di Brescia – si tratta di un disturbo di tipo neurologico che comporta una elaborazione, in persone particolarmente sensibili, che crea un contrasto tra gli input periferici». La cinetosi, come sottolinea lo specialista, è così provocata dall’invio di segnali contrastanti tra gli organi coinvolti nell’equilibrio (orecchio interno, occhi, muscoli e articolazioni). L’orecchio interno, in particolare, invia al cervello un segnale diverso rispetto a quello che arriva dagli occhi, creando confusione e di conseguenza malessere. «Se io cammino e guardo in avanti, i miei occhi, il labirinto e i sensori mi comunicano che sto andando in avanti con un’elaborazione corretta di movimento e sensazioni – dice ancora Panizza - Quando sono su un mezzo di trasporto e uno dei sensori comunica che non è d’accordo con gli altri, il sistema va in crisi e quindi nasce il problema. Questo contrasto di fase, se mantenuto nel tempo, genera una serie di risposte che portano alla comparsa di sintomi e disturbi». Seppur non trattandosi di una malattia, va detto che la comparsa di cinetosi e dei sintomi correlati può rendere difficoltoso il viaggio. Si tratta di una problematica diffusa, soprattutto tra i bambini, e tra le persone che soffrono di emicrania. Anche le donne in gravidanza possono essere soggette a cinetosi. « I bambini sono i più soggetti a questa problematica – aggiunge il medico – perché, a differenza degli adulti, non sono in grado di mettere in atto delle strategie per contrastare il malessere».

La cinetosi di solito si manifesta con un senso di malessere generale e con diversi disturbi che possono comparire all’improvviso o gradualmente, man mano che si procede nel viaggio. Tra i sintomi più comuni ci sono pallore, nausea, vomito, vertigini, sudorazione fredda, respirazione frequente (iperventilazione), salivazione eccessiva (ipersalivazione), stanchezza estrema (spossatezza) e sonnolenza.

«Se una persona è ansiosa – precisa lo specialista – questo influisce sulla comparsa e sull’intensità dei sintomi. Pensiamo, ad esempio, alle persone che soffrono di cinetosi e che hanno anche paura di volare. Il senso di preoccupazione, unito al mal d’aria, può comportare l’acutizzarsi dei disturbi. Si tratta di un meccanismo tutt’altro che semplice perché è il risultato di tanti segnali che vengono elaborati da quello che è il nostro archivio di posizione del corpo nello spazio, ma a questo si aggiunge un’espressione legata alla sensibilità, alla suscettibilità, che amplifica il tutto per la paura».

Alcune persone possono soffrire di cinetosi anche quando sono sulle giostre, quando giocano con alcuni videogiochi. «I sintomi possono comparire ogni qual volta si crea un contrasto sui tre sistemi fondamentali – conferma Panizza – quindi visivo, vestibolare e propriocettivo. L’abitudine a fare la stessa cosa, inoltre, porta a non avere più problemi». Esiste così anche “il mal di terra” che era una problematica di cui soffrivano i marinai che sbarcavano dopo mesi di nave. Questo perché il loro cervello e il labirinto erano soggetti per lungo tempo a un’accelerazione costante verticale, quando arrivavano a terra, non avendo quel tipo di accelerazione, avevano sintomi di malessere.

Il malessere da cinetosi si risolve al termine del viaggio. «Se i problemi perdurano anche nei giorni successivi – precisa – il consiglio è di rivolgersi a un medico perché potrebbe trattarsi di un’altra problematica, come la vertigine parossistica posizionale che è scatenata dal distacco di alcuni frammenti, gli otoliti, che normalmente sono presenti in una zona del labirinto».

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