Beneficio del dubbio

Nell'accogliere informazioni e commenti circa i grandi temi controversi della società – dalla famiglia all'immigrazione, dalle banche alla sicurezza – occorre sempre tenere a mente l'osservazione di Bertrand Russell: “Il problema è che gli stupidi sono sempre sicuri di se stessi, mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi”. In base a questa bussola intellettuale, ogni posizione che sa di intransigenza, intolleranza e dogmatismo va evitata come la peste: a sostenerla – anzi, a portarla in trionfo – ci sarà sempre un manipolo di stupidi (guidati, aggiungo io, da qualche furbacchione che cerca di sfruttarne il potenziale politico ed economico).

Se su questo sarei abbastanza sicuro (a costo di ritorcere contro me stesso l'osservazione di Russell), i dubbi mi vengono proprio sui dubbi. Anche perché qualcuno, partendo da Russell, ha fatto osservare che non solo gli stupidi, ma anche le persone in possesso di un alto livello di educazione (e quindi, si immagina, dotate almeno di un discreto potenziale di intelligenza), sopravvalutano le proprie doti e tendono ad assumere posizioni tanto intransigenti quanto sbagliate. L'educazione, addirittura, gioca a volte un ruolo negativo: lo stupido – e ignorante – dovrà a un certo punto ammettere la sua incompetenza, l'intelligente – e colto - non lo farà mai.

Questo perché, si è notato, ancora si tende a definire l'ignoranza come mancanza di conoscenza e dunque si pensa all'educazione scolastica come al suo perfetto antidoto. Non è così: l'educazione può addirittura trarci in inganno. Una certa quantità di informazioni stivata nel cervello ci illude di sapere tutto e stende un velo che ci impedisce di vedere quanto rimane profondo l'abisso della nostra ignoranza. Al contrario, lo stupido ammirerà il drammatico panorama in tutta la sua vastità. Purtroppo, non sarà in grado di comprendere di che cosa si tratta.

Insomma: ignoranti o colti, stupidi o intelligenti, non c'è via d'uscita. Per questa ragione, prima di accapigliarci, concediamoci almeno, letteralmente, il beneficio del dubbio.

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