Effetto collaterale

Le telecamere di sicurezza installate ormai ovunque (c’è il sospetto, fondato, che una rilevante parte di esse non funzioni e non abbia mai funzionato, ma questa è un’altra faccenda) sono gli occhi vitrei del sospetto. La ragione per cui vengono impiantate è che si ritiene possano assistere a qualcosa di illegale, fornendo preziose informazioni su chi l’illegalità ha commesso. Come spesso accade nella tecnologia, anche nel mondo delle telecamere di sorveglianza ci sono tuttavia degli effetti collaterali. A quegli occhi impassibili che scrutano il male, capita ogni tanto di registrare il bene.

Immagino sia una seccatura per chi, nel visionare ore e ore di filmati, va cercando l’umana cattiveria: si rassegni, di tanto in tanto qualcuno che non ha ancora capito in quale mondo è capitato si comporta degnamente e gli fa perdere del tempo.

Non è uno spreco di nulla, tuttavia, assistere a quel montaggio realizzato con fotogrammi raccolti da telecamere di mezzo mondo in cui, inconsapevoli di essere riprese, persone come me e come voi - ma probabilmente meglio di me e di voi - compiono gesti di straordinaria prontezza e generosità. C’è la guardia giurata che, all’ultimo istante, impedisce a un anziano di buttarsi davanti al convoglio della metropolitana e c’è un tale che, con grande freddezza, rimedia al pasticcio combinato da un ragazzino su una scala mobile, acchiappandolo al volo quando cade. Vediamo perfino un tizio spingere a tutta forza un furgoncino rimasto incastrato nei binari, e riuscire a disincagliarlo prima che il furgoncino medesimo, e il suo autista, finiscano spiaccicati sul muso di una locomotiva. A volte la generosità è addirittura di gruppo: a un incrocio i passanti uniscono le forze per rimuovere un’automobile sotto la quale è finito un motociclista.

Trasgressioni di telecamere il cui dovere sarebbe solo e soltanto quello di vedere il male e che, invece, non possono fare a meno di cogliere anche il bene. Speriamo sia questo un segno, un simbolo o anche solo una speranza: il bene c’è, si vede e prima o poi qualcuno lo guarderà.

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