Il futuro del passato

Voi avrete i vostri idoli cinematografici - Bergman, Fellini, Fassbinder, Ficarra e Picone - io, se permettete, ho i miei. Tra questi, annovero con fierezza “I pronipoti” che, tecnicamente, non erano né registi né attori e neppure, a ben guardare, un film: era un cartone animato, prodotto da Hanna & Barbera (la coppia responsabile, tra l’altro dell’Orso Yogi e di Svicolone), e intitolato, nell’originale, “The Jetsons”. Sta tutto nell’intestazione americana, per me, il fascino di questo cartoon che illustrava le avventure di una famiglia in un futuro tecnologicamente avanzato ma non necessariamente lontano (poteva benissimo essere l’anno 2000: quarant’anni fa, a me bambino, pareva un traguardo sufficientemente distante perché appartenesse alla fantascienza). Il titolo alludeva al sistema di trasporto preferito dalla famigliola: l’automobile volante. Non che fosse un mezzo di cui solo la famiglia in oggetto poteva disporre: l’auto volante, anzi, aveva sostituito l’auto terrestre quale tipico oggetto di consumo della famiglia media della quale il cartone si preoccupava di proiettare nel futuro meriti, valori e suburbana felicità.

Capirete dunque quanto abbia potuto colpirmi la notizia - riportata dall’autorevole “Time” - che l’auto volante esiste. La produce un’azienda chiamata “Terrafugia” - nel nome, ovviamente, il programma - e, a parte le operazioni di decollo e atterraggio, per le quali è ancora previsto, se non l’intervento, quantomeno una supervisione umana, è in grado di portarci destinazione lungo una rotta aerea decisa e controllata dal computer di bordo. L’auto, in realtà, non è ancora disponibile nelle concessionarie, ma i dirigenti di Terrafugia sostengono che, con qualche ritocco, presto lo diventerà. Diciamo allora che nell’arco delle nostre vite vedremo svolazzare intorno alle case e nei cieli delle città non più solo aerei a lunga gittata ma anche le utilitarie per andare a fare la spesa. Per me, fan di lunga data dei “Pronipoti”, sarà una sensazione singolare: mi sembrerà di vivere il futuro del mio passato.

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