Il genio del male che si rifugia sotto il letto

Non ringrazierò mai abbastanza l’Ansa per fornire con tanta generosità cast e copioni utili ad alimentare questa rubrica. Leggo dunque con composto ma sentito apprezzamento:

«POTENZA, 06 NOV - All’arrivo dei Carabinieri, si è nascosto sotto un letto dell’abitazione in cui, a Venosa (Potenza), era entrato per commettere un furto, ma un minorenne è stato scoperto e denunciato con l’accusa di tentato furto aggravato. I militari dell’Arma sono intervenuti dopo la segnalazione fatta dai proprietari della casa. Per entrare, il giovane - segnalato anche amministrativamente perché è stato trovato in possesso di quattro grammi di hascisc - aveva rotto i vetri di una finestra».

Certo, non è mai piacevole trovare un ladro in casa, decida egli di piazzarsi sotto il letto o tenti con maggiore originalità di ficcarsi nel microonde, ma per noi utenti della cronaca più spicciola, quella locale, notizie come questa, che un’agenzia nazionale si è data la pena di raccogliere e rilanciare, in fondo hanno un effetto rincuorante.

Nei confronti del crimine la società di solito insiste su due strade contemporaneamente: la repressione, affidata alle forze di polizia e alla magistratura, e la prevenzione, che attiva canali di assistenza ma che, in fondo, la si può considerare intrecciata con mille emanazioni istituzionali, a incominciare dalla scuola.

Sappiamo che il crimine è legato spesso al bisogno, ovvero alla povertà, ma sappiamo anche che esso è in qualche misura endemico, alimentato da elementi di base della natura umana quali l’avidità, l’orgoglio e l’invidia. Sbaglierò, ma troppo spesso si trascura un altro fattore che leggendo le cronache più minute risulta invece lampante: la stupidità.

Il minorenne di Potenza che sorpreso a rubare in una casa crede di poterla fare franca infilandosi sotto il letto, neanche fosse l’amante in una commedia di Feydeau o un omino delle vignette della Settimana Enigmistica, dimostra in fondo che per ogni genio del male, per ogni hacker capace di violare i sistemi informatici più sofisticati, la professione criminale offre una scelta di dieci cretini. Il fatto che, scovato sotto il letto dopo un’indagine durata la bellezza, immaginiamo, di quindici secondi, l’aspirante ladro si sia fatto beccare in sovrappiù con quattro grammi di hascisc in tasca, credo dimostri pienamente questa tesi. Non ricordo precedenti di grandi criminali che, nell’atto di compiere un’azione illegale, violenta o truffaldina, abbiano portato con sé le prove inoppugnabili di altri reati commessi (o, in questo caso, di comportamenti passabili di segnalazioni amministrative).

A questo punto dobbiamo però fare attenzione: se la constatata stupidità di tanti criminali è a prima vista rassicurante, occorre tuttavia chiedersi fino a che punto non rappresenti comunque un pericolo. Sappiamo bene che la stupidità è persistente perché, in quanto ottusa, mai impara dai propri errori. Togliersela di torno è dunque virtualmente impossibile. Se è facile scoprirla nascosta sotto il letto, molto più difficile è sbatterla fuori di casa una volta per tutte.

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