Il secolo sbarbato

Quando ho letto in un notissimo sito di informazione, cultura e stile ( splendida etichetta per definire un contenitore di bischerate assortite) il titolo “Ecco i migliori 30 film d’azione del secolo”, il mio cuore di (modesto) appassionato di cinema ha dato un balzo. Mi aspettavo di mettere a confronto i miei eroi e le mie preferenze con quelle di un esperto (noi tutti diamo automaticamente la patente di esperto a chi pubblica titoli del genere) e di convenire con alcune scelte e di contestarne altre. Speravo di veder confermato lo Steve McQueen di “The Great Escape” e, potendo, mi sarei permesso di perorare la causa di Jean Reno per “Ronin”.

Aperto il link, la dimensione del mio errore mi è scoppiata in faccia: con “secolo” il redattore intendeva proprio “questo secolo” appena diciassettenne. Una pignoleria odiosa ma, in effetti, incontestabile. Così, ho dovuto riporre tutti i miei eroi del passato per scorrere un elenco di “Fast & Furious”, “Matrix Reloaded”, Vin Diesel e Tony Jaa nel quale, francamente, mi sono ritrovato ben poco.

Poi, con una grinta che neanche Clint Eastwood in “Dirty Harry”, ho respinto a colpi di Smith&Wesson il verdetto del tempo. Poco importa, infatti, che il secolo sia quello sbagliato e che gli eroi di oggi si siano sovrapposti, per tanta parte del pubblico, a quelli di ieri. Si tengano, i ragazzi, i loro film-videogioco. Per quanto mi riguarda, io so con certezza qual è il miglior film d’azione di tutti i tempi e sono pronto a proclamarlo in questo secolo così come, potendo, anche nel prossimo. Si tratta di “Point Blank” di John Boorman, un filmaccio del 1967 con un Lee Marvin talmente duro da far piagnucolare Godzilla. Aveva 43 anni, Marvin, quando girò “Point Blank” ma sembrava ne avesse sessanta. Nonostante ciò resta, per me, l’esempio più convincente di uomo con la pistola al cinema. Gli altri, quelli di oggi, appartengono a un secolo neppure maggiorenne. Incominci a farsi la barba e poi ne parliamo.

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