Il volo del ragno

Scrivevo un mese fa - era appunto il 21 aprile - di una bizzarra pioggia di vermi in Norvegia. Nel commento finale sostenevo che una pioggia di vermi non doveva far pensare all’Apocalisse, ovvero a ciò che per definizione mistica sarebbe l’atto finale dell’umanità: la vera Apocalisse, suggerivo, è che mentre tutto sembra finire, in realtà tutto impietosamente continua.

Ammetto oggi la possibilità che fosse un errore, in quanto, come riferiscono numerose fonti, la stravagante precipitazione norvegese non è rimasta isolata: infatti, se in Norvegia piovono vermi, in Australia vengon giù ragni che Dio li manda.

È accaduto in una regione meridionale del lontano Continente. All’improvviso, centinaia di migliaia, forse milioni, di piccoli ragni dalle zappette filiformi sono comparsi nel cielo e fluttuando lievemente appesi a delicatissime ragnatele si sono posati al suolo. Gli abitanti della zona, per quanto sparuti, non l’hanno presa bene anche se, a pensarci, è meglio che sulle loro teste siano piovuti ragni piuttosto che canguri.

Gli scienziati si sono precipitati a rassicurarli: non si tratta di un fenomeno sovrannaturale, al contrario. Il volo dei ragni è conosciuto come “ballooning”: quando un aracnide vuole spostarsi, sale su un rilievo, sporge l’addome nel vuoto ed emette filamenti di ragnatela che, gonfiati dal vento, lo spingono in volo. In questo, assicurano gli scienziati non c’è nulla di strano o di infrequente. Il “ballooning” è comune tra certi ragni. Ciò che è strano è che milioni di ragni decidano di partire tutti insieme: questo gli scienziati hanno dovuto ammettere che è un po’ bizzarro.

Nessuna paura, però: gli studiosi si applicheranno e scopriranno la ragione di questo insolito comportamento di massa. Al momento, si raccolgono ipotesi. La mia personale è che, sentito quanto stava accadendo in Norvegia - grazie alla mia “buonanotte”, senza dubbio - gli aracnidi australiani hanno deciso di partire per andare di persona a dare un’occhiata.

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