Interessi diversi

Sulla promenade di Hong Kong il signore cinese si mette in posa a ridosso della balaustra. Vuole essere sicuro che sullo sfondo, oltre il braccio di mare del porto, si veda bene l'impressionante skyline della città. Indossa una camicia a righe e una cravatta di un gran bel color oro; ai piedi, calza un paio di sneakers ultimo modello giallo fosforescente. Vien voglia di applaudirlo o di buttarlo a mare: la coscienza su questo punto rimane in conflitto. Accanto a lui, disseminati sulla lunga passeggiata marina, decine di altri turisti cinesi, abbigliati in combinazioni cromatiche altrettanto coraggiose, si fanno immortalare in pose del tutto simili. A loro non interessa la protesta studentesca ancora in corso in città. Non la disprezzano, non la giudicano, non la contestano: semplicemente non li riguarda. Loro sono lì per una vacanza: per molti l'arrivo a Hong Kong ha coinciso con il primo incontro con il mondo extra-cinese e con certi atteggiamenti culturali dell'Occidente. Celebrano questa conquista scattando foto, comperando souvenir e aggirandosi in folti gruppi come, forse, facevamo noi negli anni Sessanta, freschi di un raggiunto e inedito benessere. E gli occidentali? Hanno un posto in questo quadretto? Certo, ci sono anche loro. Purtroppo non è facile individuarli, perché corrono. Corrono in continuazione: se per i cinesi la promenade è lo sfondo di una fotografia, per gli occidentali è una pista di atletica. Corrono e corrono: fanno jogging per tenersi in forma. Appaiono rapidamente e rapidamente scompaiono: polpacci bianchi che ritimicamente si allontanano. Si isolano da tutto e tutti grazie alle cuffie con le quali, di sicuro, si imbottiscono le orecchie di musiche adatte a dar loro la carica. Cinesi fotografanti e occidentali semoventi non si degnano tra loro di un'occhiata. Mondi diversi? Più che altro, interessi diversi. I primi cercano di vivere, i secondi di non morire.

© RIPRODUZIONE RISERVATA