La marea

La marea

Il guasto viene dal profondo. Laggiù, lontano dalla vista. Dove, a un certo punto, la pressione si fa insostenibile, le resistenze cedono e la rottura è inevitabile. Eccola, allora, che sgorga: per giorni, mesi; secondo gli esperti, addirittura per anni. Sgorga e, presto, raggiunge la superficie. Dove, come tanti salami, ci siamo noi, a bocca aperta davanti a certi insopprimibili fenomeni.
Il fatto è che siamo abituati bene. Le cose, di solito, rispondono ai nostri comandi, siano esse la nuova automobile o il telefonino "touch screen" di ultima generazione. Nel campo dello sfruttamento dell'energia, poi, siamo maestri: nessuno, o pochissimi, è testimone di ciò che succede veramente. Le cose scorrono incanalate in un sistema moderno, ben disciplinato, generalmente affidabile che - se necessario - viene ripristinato con l'autorità ma, soprattutto, in virtù di un dominio assoluto dei mezzi economici e finanziari.
Ultimamente, però, le cose sono andate complicandosi. Una questione di pressione, come dicevo. E di profondità. Hai voglia a contenere, perimetrare, schiacciare, respingere, frenare, escludere, imbrigliare, tamponare, racchiudere, selezionare, proteggere, imprigionare, irrobustire, rinchiudere, difendere, scartare, blindare, inchiavardare, sbarrare: la marea avanza. Basterà la Bossi-Fini?

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