La mente gravida

Prendete un bel mappamondo e cercate quella che, secondo voi, è la porzione di terra meno esplorata - vale a dire: conosciuta - dall’uomo. Potreste indirizzarvi all’Amazzonia, o a qualche area desertica oppure ai ghiacci di Artide e Antartide. Addirittura, potreste risolvervi agli abissi nella certezza che, laggiù, ben pochi umani vanno a passeggiare. Qualunque sia la vostra scelta, non sarete in grado di indicare un territorio meno conosciuto ed esplorato del corpo umano. Se poi consideriamo che, nel mappamondo del corpo, il cervello è ancora oggi il continente più misterioso, ecco che ogni scoperta riguardante quest’organo deve suscitare interesse.

Una ricerca condotta all’Università di Leida, in Olanda, ha recentemente portato alla luce informazioni straordinarie riguardo il cervello delle donne.

Dichiaro subito che, no, questo articolo non vuole andare a puntellare una battuta sessista. La ricerca citata è invece molto interessante perché rivela le modificazioni cui va soggetto il cervello di una donna durante e dopo la prima gravidanza. «In questo periodo - spiega Elseline Hoekzema, responsabile del progetto - il cervello femminile conosce un restringimento della materia grigia».

Ripeto: niente battute. Restringimento della materia grigia non significa diminuzione della capacità cognitiva. Piuttosto, sta a indicare un reindirizzamento della medesima. Il cervello diventa più efficiente nel fornire risposte alle necessità del bambino e nell’individuare eventuali minacce alla sua incolumità. Ancor più straordinario il fatto che queste variazioni sono programmate per durare due anni, periodo che evidentemente la natura giudica critico per lo sviluppo del piccolo.

Molti, a questo punto, si chiederanno che cosa accada nel frattempo al cervello del maschio. Non serve la scienza per stabilirlo: con altri cervelli simili se ne sta al bar contento, tutto sommato, di non cambiare e continuare a non capirci nulla.

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