Leggeri e scientifici

In questi tempi di Brexit, di Trump e, nel nostro piccolo, di referendum costituzionali, nessuno guarda più alla politica con spirito leggero o distacco scientifico. Al contrario, chi stava dalla parte vincente ha oggi aspettative straordinarie e attende con impazienza i frutti di una decisione che giudica rivoluzionaria. Chi invece era schierato dal lato dei perdenti, presagisce scenari poco meno che apocalittici e si chiede come dovrà comportarsi nell’attesa che, come inevitabile, il mondo gli caschi sulla testa. Per quanto i vincenti siano interessanti, è forse dai perdenti che si traggono le migliori indicazioni sulla natura degli uomini. E dunque tra i britannici filo-europei, gli americani anti-Trump (e presumibilmente anche tra gli italiani pro Sì o, se volete, anti No) sembrano prevalere due atteggiamenti distinti: 1) è tempo di rinserrare le fila e dare battaglia; 2) che vadano al diavolo, noi voltiamo la testa dall’altra parte. Negli Stati Uniti ai due atteggiamenti potrebbero essere associati i nomi di Michael Moore e di Benjamin Hart.

Moore è il regista-attivista che denunciò l’establishment con i suoi “Bowling a Columbine” e “Fahrenheit 9/11”. Dall’elezione di Trump si è fatto promotore di una lista di 5 azioni che ogni cittadino dovrebbe intraprendere per organizzare un’opposizione efficace al neo-presidente.

Benjamin Hart è invece l’autore di un articolo dal titolo “Non leggo più le notizie, ed è meraviglioso” pubblicato dalla rivista online The Awl. Hart immagina che sia trascorso un anno dall’elezione di Trump: dodici mesi nei quali egli si è volutamente distaccato da ogni fonte d’informazione. Ciò non significa che sia rimasto isolato: il mondo, infatti, oggi offre più distrazioni che fatti, più fiction che realtà. «L’ignoranza - ecco la sua conclusione - davvero è felicità». Viene però il sospetto che stia scherzando, che il suo intento sia puramente satirico. Potrebbe essere ma nessuno tra i soddisfatti e gli scontenti, tra gli impegnati e i disincantati, ha tempo per l’ironia. Quella è roba per gente leggera e scientifica.

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