Macché barricate

Ti giri un momento, e senza preavviso (o forse il preavviso c’era?) torna di moda la parola “barricata”. Niente di strano: se le circostanze richiedono l’intervento di una parola, la si va a pescare dal vocabolario, sia esso quello che troviamo sullo scaffale ( anche online) sia quello che ognuno di noi dovrebbe avere impiantato nel cervello, e la si usa.

“Barricata” però non è una parola come un’altra, o meglio lo è solo fino a un certo punto. Non possiamo rimuoverla dalla sua ideale custodia senza smuovere, nel contempo, alcuni rimandi storici. La Treccani spiega che una barricata è uno «Sbarramento occasionale, costruito con materiale di circostanza, attraverso le vie di un luogo abitato per contrastare l’avanzata e il passaggio al nemico, o in occasione di scontri o di sommosse con uso difensivo», ma basta sfogliare qualche pagina di un libro di Storia per accorgersi che su tale «sbarramento occasionale» se ne stanno appollaiati un bel po’ di trascorsi importanti. Non bastasse la Storia, pronta a riportarci alla Rivoluzione francese per esibire le più classiche tra le barricate, c’è anche la letteratura: su una barricata parigina del 1832 muore il monello Gavroche dei “Miserabili” di Hugo. E la pittura? A seno nudo, il tricolore in pugno, la “Libertà guida il popolo” da una barricata in un quadro datato 1830 di Eugène Delacroix.

La barricate, con tutto il loro «materiale di circostanza», non appartengono solo alla Storia francese. Le ritroviamo per esempio in Polonia, durante la Rivolta di Varsavia del 1944 e anche più tardi, negli anni turbolenti della contestazione studentesca in Europa e in America. Non che il Risorgimento italiano, al tempo suo, si fosse fatto mancare le barricate: basterà citare le Giornate milanesi.

C’è molto altro ancora, volendo, ma tanto basta per stabilire come l’uso del termine “barricata” in relazione ai fatti di Gorino sia improprio. Ammetto però che si parli di «materiale di circostanza» piazzato in mezzo a una strada. In riferimento non tanto al materiale stesso quanto a chi ce lo ha messo.

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