Morire di risate

Oggi, ma più in generale di questi tempi, abbiamo bisogno di pensare alle persone che non ci sono più. E poi la cronaca – e soprattutto la vita – ci imporrebbe anche di pensare alla morte. E’ però vero che più questo pensiero ci viene imposto e meno vorremmo pensarlo. La morte ci mette subito in uno stato di procrastinazione, di automatica negazione. Eppure c’è chi, filosoficamente parlando, ha osato affrontarla e non parlo di santi o teologi: semplicemente di gente dotata di senso dell’umorismo.

Sarà poco opportuno ricordare qualcuno di loro in questa triste giornata? Io dico di no. Ecco un anziano Winston Churchill: “Io sono pronto a incontrare il Creatore. Se Lui sia pronto a incontrare me è tutta un’altra questione”. Il più timido Woody Allen: “La morte? Sono fortemente contrario”. Peter Ustinov: “Mi chiedono se ho paura della morte. Beh, non ricordo di aver avuto paura della nascita”. Ashley Montagu: “L’idea è di morire giovane il più tardi possibile”.

Ma se devo essere sincero, la mia citazione preferita sull’argomento sarebbe una poesiola umoristica inglese, ispirata alla filastrocca “Mary had a little lamb”, il cui autore è rimasto anonimo. E’ talmente aderente al tema da non sembrarlo. La riporto qui, scusandomi per l’imperfetta traduzione:

 “Mary aveva un agnellino,
Se lo mangiò con salsa e vino,
E ovunque Mary andasse
Ci andava anche l’agnellino”.

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