Pantone 448C

Sarà mai possibile stabilire con scientifica precisione qual è il colore “più brutto” del mondo? Secondo il governo britannico non ci sono dubbi. Il colore “più brutto” - “ugliest”, nell’originale - è il Pantone 448 C.

“Pantone”, va forse spiegato, è il nome di un’azienda statunitense che si occupa di tecnologie per la grafica e di catalogazione dei colori.Per quanto riguarda in particolare questi ultimi, il catalogo di Pantone è diventato uno standard internazionale, il modello, per così dire, al quale si riferiscono operatori della grafica e della chimica.

Il colore che occupa il posto 448C nel catalogo Pantone è difficile da definire. Appartiene senz’altro alla famiglia dei verdi - oliva, per la precisione - ma in esso c’è qualcosa di artificiale e decomposto, di spento e di morto, che è forse impossibile da esprimere a parole. Più eloquente l’esposizione diretta al colore in questione: con gli occhi pieni di Pantone 448C avvertiamo una sorta di tuffo al cuore, di tristezza diffusa al piloro. Addirittura, sentiamo sull’anima il gelido soffio della depressione.

Dunque, se sia il colore “più brutto” in assoluto non lo so: di certo è brutto forte. Si giustifica pertanto la scelta delle autorità britanniche che lo imporranno per tutti i pacchetti di sigarette in circolazione nel Regno. Un deterrente cromatico per chi ancora non si è rassegnato a rinunciare al fumo.

La notizia più che curiosa è spiazzante. Non accade spesso che un governo ammetta il tentativo di condizionare con una precisa tecnica psicologica il comportamento della gente. Lo fa, da sempre, la pubblicità, ci provano, e con ostinazione, gli uffici di marketing. Noi stessi attiviamo inconsciamente associazioni sgradevoli e piacevoli che ci allontanano da questo e ci avvicinano a quell’altro. Ora entra in campo il governo: un colore oggi per bandire il fumo; un altro, domani, per soffiarcelo negli occhi.

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