Qualcosa di fatto

Alla bella età di 54 anni penso di essermi imbattuto in un nuovo idolo. Non uno per il quale tappezzerei di poster la mia cameretta - sarebbe d’imbarazzo sia per me sia per lui - ma un idolo senza meno: di quelli che si ammirano e si desidera siano perfetti.

Lui perfetto molto probabilmente non lo è affatto. Nondimeno, al fianco dei tanti catastroficamente imperfetti che ci circondano, un imperfetto normale come lui risalta come un monumento nell’aria tersa del mattino.

L’idolo di cui sopra è l’irlandese Phil Hogan, commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. So bene che nulla di connesso contemporaneamente all’Europa e all’agricoltura ha mai incontrato i favori del pubblico, ma si deve all’ostinazione di Hogan, e alla sua capacità di trattare, se Ue e Giappone hanno recentemente sottoscritto un enorme accordo commerciale in risposta alla politica protezionistica di Trump. In cambio di maggior accesso con prodotti europei al mercato alimentare giapponese, l’Unione allenterà le ultime imposizioni sull’import di automobili orientali.

Vien da sorridere, ma la trattativa si era arenata sul formaggio molle. Con pazienza e tenacia, Hogan è riuscito a spalmare anche quello sull’accordo e ha “portato a casa” un risultato. Molto più di quanto fanno i soliti fenomeni che si alzano dai tavoli con i loro principi (?) intatti e nulla, ma proprio nulla, di fatto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA