Ridi pagliaccio

Andiamo con ordine perché, come diceva Jeeves di fronte alle sfide più sconcertanti della vita (per esempio, i calzini colorati che il suo datore di lavoro decideva all’improvviso di sfoggiare) «la mente vacilla».

Da qualche tempo, negli Stati Uniti si va diffondendo una pessima “tendenza”. Alcuni individui amano travestirsi da “clown cattivo” (una figura ricorrente in romanzi popolari e film horror, la cui analisi sociologica preferisco rimandare) e terrorizzare tranquilli quartieri borghesi. Non risultano conseguenze serie, ma certo non è piacevole scorgere la faccia distorta di un clown che ci spia dalla finestra del giardino. La polizia ha ricevuto numerose segnalazioni e ha dovuto intervenire.

Episodi simili, certo per osmosi, stanno avvenendo in Gran Bretagna dove, però, i clown maligni hanno trovato un fiero avversario: Batman. Riferiscono i media che, nella contea di Cumbia, nord-ovest dell’Inghilterra, i pagliacci malintenzionati sono stati messi in fuga da un anonimo mascherato da uomo-pipistrello, il quale si è così guadagnato la gratitudine e l’ammirazione dei residenti.

Noi, estranei per il momento a questo fenomeno, assistiamo forse un poco sgomenti alla trasformazione del nostro mondo in un fumetto. Se fosse concesso, vorremmo anche indignarci: non ci sono abbastanza minacce serie, al mondo, perché se ne aggiungano di ridicole? E di certo non aiuta a rimettere le cose in sesto - e a riportare quest’era alla ragione - la comparsa sulla scena di un giustiziere che si rifà non già alla legge ma ai classici del fumetto.

Piano piano, però, l’indignazione sfuma come il vino bianco nelle scaloppine. Non siamo tutti pagliacci, in fondo? Perfino i più mostruosi tra noi? Sullo sfondo del cosmo, l’alternarsi di terroristi, killer, dittatori, criminali e politici corrotti appare come un teatrino di marionette. Figurine buffe quanto patetiche, il cui agitarsi è spinto soltanto dal non sapere di esserlo.

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