Storia della vita

Sono quasi certo che gli extraterrestri esistano: in caso contrario, l’universo sarebbe come un gran palazzo di recente costruzione con un solo appartamento occupato e oltretutto da una famiglia litigiosa che neanche paga l’affitto. Purtroppo però non possiamo averne certezza: il Grande Incontro con una creatura vivente venuta dallo spazio non è ancora accaduto, se si fa eccezione per i tg condotti da Attilio Romita.

Quella degli “alieni” è dunque più che altro un’idea, uno sforzo di immaginazione da sempre esercitato dall’uomo ma soltanto da poco tempo (relativamente) registrato e visualizzato. Ci aveva provato il povero H. P. Lovecraft, i cui libri sono pieni di incubi spaziali – non esenti da razzismo – che resistono alla prova del tempo e a quella di uno stile sovrabbondante. È stato però il cinema a dare forma – perfino tridimensionale, negli ultimi anni – alla nostra immaginazione interstellare. In un video di 3 minuti e 18 secondi, sono stati raccolti più di cento anni di creature extraterrestri create dal cinema. Si va dal “Viaggio sulla Luna” di Georges Méliès (1902) ai recentissimi invasori dei blockbuster in 3D. In oltre un secolo di pellicola, si vedono scorrere, insieme alla fantasia di registi e sceneggiatori (e all’abilità degli addetti agli effetti speciali), forme che poco hanno a che fare con lo spazio e molto con i nostri magmi interiori. Umanoidi gelidi e privi di sentimenti, insetti ingranditi all’ennesima potenza, creature graciline dall’encefalo gigantesco, predatori dalla fittissima dentatura aguzza. La scatenata creatività dei cineasti pare quasi spingersi oltre l’umanamente immaginabile: in un film si ipotizza perfino che gli extraterrestri abbiano le fattezze di David Bowie!

Ma i più inquietanti sono senza dubbio quelli che ipotizzano alieni esattamente uguali a noi, indistinguibili, mescolati alla folla, addirittura coincidenti alla folla stessa. Non dubito che ci sia stato un film in cui il protagonista scopre con sgomento di essere lui stesso un alieno. Se non c’è lo scriverò io. Titolo: “Storia della mia vita”.

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