Tutto continua

Credo che fin dal giorno in cui l’umanità ha potuto sedersi sulle spalle della Storia - ovvero di un passato remoto abbastanza da apparire confuso e, insieme, significativo - fin da quel giorno preciso, dunque, deve avuto la sensazione che l’apocalisse, o come a diverse latitudini e in diverse culture si è voluto chiamare la paura per l’incombente sovvenire della fine, fosse ormai questione di poco.

Sospirando sulla degenerazione dei tempi moderni in confronto a quelli “antichi”, strigliando i giovani irrispettosi della tradizione e, non di rado, insolentendo con il sarcasmo nuovi usi e nuovi costumi in difesa di quelli consolidati, l’uomo di cui sopra si è confrontato, anno dopo anno, secolo dopo secolo, era dopo era, con l’affilato allarme del proprio inevitabile fallimento, sia come individuo sia come specie, e con il timore che per tale fallimento dovesse, per qualche ragione, venir punito tramite il sovvertimento del mondo di cui, per volontà di Dio o della sorte, era stato fatto custode.

Mi domando come reagirà la collettiva anima apocalittica alla notizia che, in Norvegia, piovono vermi. Non è un versetto biblico, una visione di Blake, un film horror o una pellicola d’autore che, di tutto ciò, fa miscuglio per alludere al melting-pot culturale che oggi ci condiziona. È, proprio vero: in Norvegia piovono vermi. Non in tutta la Norvegia, ma in buona parte di essa. Lo scrive la stampa locale: «Una pioggia di vermi di terra ha colpito alcune zone meridionali della Norvegia - riferisce il giornale digitale The Local -, lasciando perplessi biologi e meteorologi».

Immagino che la «perplessità» dei suddetti professionisti sia un passo avanti rispetto ai tempi antichi, quando la pioggia verminosa avrebbe scatenato l’isteria di massa. Più compassati, gli uomini d’oggi non possono tuttavia sopprimere del tutto l’antico timore dei giorni in cui l’Anticristo farà la sua comparsa, annunciato da terribili segni come una nuova edizione di The Voice of Italy. Ma forse Apocalisse è proprio questo: la paura che tutto finisca mentre, terribile beffa, tutto continua.

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