Vera e falsa

Lo dico sentendomi in colpa: quando guardo la televisione la mia vena esterofila prende il sopravvento. Non scambierei mai un piatto di spaghetti o un risotto alla milanese con un involtino primavera o una “shepherd’s pie”, ma in fatto di tv auspico il trapianto totale. Non avrei esitazioni ad autorizzare lo smaltimento in discarica di Eredità, pacchi, Servizi Pubblici, Ballarò e ballerine, Zelig, Coloradi e orrori assortiti. In fatto di cattiva televisione, siamo capaci di tutto: perfino nei format importati dall’estero, che si suppone dovremmo copiare tali e quali, riusciamo a introdurre una vena di improbabilità, di esagerazione paesana e, soprattutto, di cattiva educazione.

Peggio di tutto, sempre secondo la mia modesta opinione, sono le fiction. È difficile spiegare quanto sono scadenti le fiction nostrane. A volte però il paragone con alcune di quelle importate illumina la differenza in modo nitido e assoluto. Differenza e paradossi, vorrei dire.

Ieri sera Sky Atlantic ha mandato in onda la prima puntata di “The Honourable Woman”, una miniserie prodotta dalla Bbc incentrata su un personaggio femminile inventato: Nessa Stein, imprenditrice anglo-israeliana. Lunedì e ieri, invece, Raiuno ha diffuso “L’Oriana” film in due puntate dedicato a un personaggio femminile realmente esistito, la giornalista e scrittrice Oriana Fallaci. Vogliamo scommettere su quale delle due figure sia sembrata la più reale? Quella vera o quella inventata? Da una parte Maggie Gyllenhaal, la bravissima attrice alla quale è stato affidato il ruolo di Nessa, ha potuto lavorare su materiale di alta professionalità, curato in ogni dettaglio, per modellare il quale la creatività è stata unita alla ricerca, allo studio e all’approfondimento; dall’altra Vittoria Puccini si è limitata a fumare qualche sigaretta, calcare sull’accento toscano e dar voce a una biografia della Fallaci scaricata da Wikipedia. Tutto ciò è doloroso da constatare per la ragione che, in un prossimo futuro, più dei libri sarà la tv a testimoniare la storia. E la nostra sembrerà, oltre che falsa, anche scadente.

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