Viva la Route 67

Lo ammetto: ero preoccupato. Come Vladimiro ed Estragone, protagonisti di “Aspettando Godot”, la mia attesa, con il passare dei giorni, sprofondava nell’assurdo e, se vogliamo, nel metafisico. Ieri, la rivelazione: nulla in me tende a Beckett, le mie aspettative erano concrete e ragionevoli, tanto che sono state premiate.

Ciò che aspettavo, ed è infine arrivato, è il solito servizio giornalistico estivo sulla “Route 66”, la storica strada americana che collega Los Angeles con Chicago.

Decaduta da decenni sotto il profilo economico e sociale, rimane un’arteria ricchissima di riferimenti culturali: da Steinbeck a Kerouac, per finire con Steve McQueen e Woody Guthrie. Ebbene, non c’è estate che la Route 66 non conosca la visita di un giornalista italiano il quale, prontamente, la racconta come fosse una cosa nuova, quando il suo bello, se vogliamo, è l’essere piuttosto vecchia e testimone di un’America affascinante ma senza dubbio appartenente al passato.

La mia attesa per il servizio sulla Route 66 edizione 2014 è stata soddisfatta ieri con il pezzo di Gloria Mattioni apparso sul Venerdì di Repubblica. Nulla da eccepire sull’articolo, non fosse il fatto che fin da quando ero ragazzino - e dunque tanto, tanto tempo fa - la strada in questione viene raccontata ogni anno dai giornalisti italiani di passaggio con immutabile nostalgia, con identici accenti di meraviglia e di rimpianto, con lo stesso stordito innamoramento per un’accozzaglia di elementi - dalle Harley Davidson a Billy the Kid, dal Mago di Oz al «vento nei capelli» - da far sospettare una certa pigrizia della categoria nell’aggiornare i suoi riferimenti culturali.

Dico questo non perché quell’America meriti di finire nel dimenticatoio, tutt’altro, ma in virtù del fatto che nel frattempo ha continuato a evolversi, a progredire e regredire insieme, a erigere nuovi miti su quelli vecchi e a demolire e ricostruire se stessa con incessante fervore. Cosa di cui noi sembriamo incapaci: forse per questo ci è tanto difficile passare a raccontare, finalmente, la Route 67.

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