Chi più spende meno spende. Soprattutto ora

Chi più spende meno spende. Soprattutto ora

Il problema della crisi è che scoraggia ogni acquisto sopra i cento euro. E incoraggia invece qualunque spesa compresa tra i 12 e 26 euro e 99. Il risultato è una tragedia. Per i negozi e per le clienti.
I negozi si ritrovano a fine stagione con montagne di invenduto. Le clienti che prima si concedevano con leggerezza nuovi sandali o costumi o abiti a inizio stagione decidono di tenere duro e aspettare i saldi.
Nel frattempo cadono sulla strada della cianfrusaglie, quelle che hanno spopolato lo scorso Natale, secondo Confcommercio, e sono le uniche che tengono anche in questa estate primavera dove il problema principale non è cosa comprarsi, ma riuscire a tenersi il posto di lavoro.
Ma il punto è proprio questo. La paura di spendere fa più danni che mai e mostra la faccia più pericolosa del consumismo.
C'è un altro problema, però. Ed è che gli abiti (scarpe, sandali, costumi) paccottiglia hanno un pregio. A parte il prezzo che è davvero basso. Sono perfette copie delle collezioni lanciate dagli stilisti. Valentino incanta con il macramè? Tre giorni dopo compare la copia. Moschino lancia i golfini con le fragole. Tre giorni dopo le fragole saranno sui golfini dei negozi cinesi. Louis Vuitton lancia il bauletto? La copia è già pronta. E' un continuo omaggio, per non dire copia. Copie. Copie. Copie. Ovunque.
Per chi cerca di non spendere è una tentazione fortissima. Come comperare una pizza o un pasticcino che si vede da lontano che non sono buoni, solo perchè si sta morendo di fame.
Nessuno si illude che la qualità sia la stessa ma il colpo d'occhio, legato al prezzo fa sì che la cliente compri. L'abito omaggio a Valentino, il golfino simil Moschino, le infradito copia Chanel, il body omaggio a Dolce e Gabbana.
E basta una sola, maledettissima, giornata di shopping al tempo della crisi perchè arrivati a casa ci si ritrovi con una serie di acquisti sbagliati. Ma soprattutto con una collezione di scontrini da 12-20 euro e dintorni che sommati, però, danno un totale di euro sufficienti a comperare ciò che veramente si desiderava. A quel punto il danno è fatto. Il desiderio di risparmiare i soldi persi può innestare un circolo vizioso una volta dimenticate le montagne di paccottiglia fatte sparire per non morire dai sensi di colpa. Invece conviene non ripetere l'errore. E investire in scarpe che dureranno qualche anno, giacche che non si romperanno il giorno dopo e soprattutto in qualcosa di sudato del quale non venga voglia di sbarazzarsi appena arrivati a casa come la patina dorata di un gratta e vinci. Perchè i nonni hanno sempre ragione. Chi più spende, meno spende.
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